Anteprima belga dell'ultimo capitolo di «Twilight»
Presentato nello stesso albergo dove oggi alloggia Napolitano. James Franco: Sto vivendo la vita che sognavo. Cinecittà Studios: un successo la produzione del film di Allen
BRUXELLES - I vampiri «invadono» Bruxelles. Presentata infatti oggi l'anteprima nazionale belga di Breaking Dawn, l'ultimo capitolo della saga di Twilight. All'hotel Amigo nel cuore della capitale belga tra curiosi e fan che hanno sfidato freddo e pioggia gli attori principali della fortunata serie cinematografica hanno anticipato i contenuti della nuova pellicola. Presenti i due protagonisti, Robert Parttison e Ashley Greene.
L'hotel Amigo, scelto per la conferenza stampa di presentazione, per pura coincidenza è lo stesso in cui ha alloggiato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a Bruxelles prima di recarsi a Bruges per l'inaugurazione dell'anno accademico del Collegio europeo. Le strade attorno all'albergo, dati i due eventi in contemporanea, sono state rese inaccessibili per l'intera mattinata.
James Franco: Sto vivendo la vita che sognavo - «Un'esistenza bohémien? No. La vita che sognavo la sto vivendo». Lo confessa James Franco a Panorama Icon, il magazine del settimanale Panorama in edicola domani. «Tutto ciò che guadagno lo investo nell'arte, nel finanziare progetti, colleghi, idee - prosegue l'attore -. Sa cosa mi ha detto una volta lo scrittore Jonathan Franzen? Che sono il Lady Gaga della cinematografia».
Figlio d'arte (la mamma è poetessa, la nonna paterna scrittrice e la nonna materna proprietaria di una celebre galleria d'arte), Franco conferma che girerà un film su internet e l'industria pornografica: «Si tratta di un documentario sul vecchio arsenale di San Francisco acquistato da kink.com - racconta l'attore - un sito enorme di pornografia fetish. Un posto incredibile, un castello dalle pulsioni più bizzarre dove vengono girati gran parte dei film e dove succede davvero di tutto». Poi spiega il perché: «Mi interessano i pornoattori come performer e come grandi reietti: tutti guardiamo pornografia in rete, ma nessuno si avvicinerebbe in pubblico a un pornoattore per fargli i complimenti e ammettere di essere un suo fan».
Franco conclude rivelando un particolare sulla sua vita privata: «Ho fatto un filmino con la mia fidanzata secoli fa. Dubito però che qualcuno abbia interesse a vederlo. Credo che sia una delle cose meno sexy e conturbanti che abbia mai visto in vita mia».
Cinecittà Studios: un successo la produzione del film di Allen - Produrre film in Italia piace sempre di più ai registi stranieri ed è anche più conveniente grazie al nuovo sistema di incentivazione del tax credit. E i risultati cominciano a vedersi. A fare il bilancio della prima esperienza nella produzione esecutiva di un grande film internazionale è proprio Cinecittà Studios.
«Nero fiddled», il film di Woody Allen interamente girato nella città di Roma, è stato, infatti, il primo film «che abbiamo realizzato in questa veste e ha rappresentato un onore e, insieme, una sfida complessa, risolta con successo e piena soddisfazione da parte di tutti. Soprattutto da parte della produzione americana e del maestro Woody Allen - spiega Lamberto Mancini, amministratore delegato di Cinecittà Studios - insieme agli esperti avvocati e consulenti che hanno preso in mano la produzione molti mesi fa, abbiamo letteralmente inventato un nuovo modello di servizio, specificamente concepito per le produzioni internazionali. Un modello che coniuga l'affidabilità e la solidità di Cinecittà Studios con la capacità professionale dei migliori producers operanti in Italia».
Il nuovo sistema di incentivazione, che serve ad attrarre produzioni internazionali a Roma, «non è per nulla inferiore a quello di molti altri Paesi che competono con l'Italia ed anzi è uno dei migliori al mondo non solo per la sua rilevanza economica, ma anche per semplicità ed immediatezza di utilizzazione», commenta Mancini, facendo riferimento al tax credit del 25 per cento, a valere fino al 60 per cento del budget complessivo della produzione internazionale sulle spese effettuate in Italia e in Europa.
Il tax credit italiano opera come un risparmio economico e finanziario fruibile durante la produzione. Per essere goduto dal committente internazionale richiede l'intervento di un produttore esecutivo residente in Italia in grado di trasferire il beneficio direttamente sul budget di produzione.
«Come sistema-Paese abbiamo un tax credit che funziona, rilevante come incidenza economica e semplice ed immediato nell'utilizzo - aggiunge Mancini - Abbiamo inoltre la non applicabilità dell'iva verso il produttore internazionale, le migliori professionalità italiane all'opera e Cinecittà Studios come società di produzione esecutiva a garanzia dell'intero sistema. Siamo certi - conclude - che tutto questo rappresenti un mix di grande attrattività per le produzioni internazionali che peraltro amano il nostro Paese e ne apprezzano la vocazione cinematografica, fatta di location splendide e di professionalità eccellenti. Possiamo dunque parlare di un ritorno dell'Italia, a pieno titolo, nell'arena competitiva internazionale».