27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
L'attrice spagnola protagonista della preapertura del Festival

RomaFilm: Cruz, lavorare con Castellitto è come vincere alla lotteria

Al via il Festival delle donne, da San Suu Kyi a Cruz. «PPP», una mostra omaggio a Pier Paolo Pasolini. Nella selezione ufficiale del Festival ci saranno quattro film italiani in concorso

ROMA - E' Penelope Cruz la prima star del Festival Internazionale del Film di Roma di quest'anno: è arrivata per incontrare il pubblico nella serata di preapertura insieme a Sergio Castellitto, che la sta dirigendo in questi giorni in Venuto al mondo, il film tratto dall'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini, con Emile Hirsch. «Lavorare qui, con Sergio, e interpretare il personaggio di Gemma per me è stato come vincere la lotteria. Anche se lavoriamo molto e il film è duro e complicato, ogni giorno mi sveglio con il sorriso», ha dichiarato l'attrice. La Cruz era già stata diretta da Castellitto nel 2004 nel film Non ti muovere, sempre tratto da un romanzo della Mazzantini; questa volta interpreta il ruolo di una donna, Gemma, sullo sfondo della guerra in Bosnia e dell'assedio di Sarajevo. «Questi due libri mi hanno cambiato come donna e come artista. Sento una grande responsabilità nell'interpretare questo nuovo personaggio, è il più interessante che mi sia capitato, ci sto mettendo tutta la mia passione» ha affermato la Cruz.

Nell'incontro con la stampa, a cui hanno partecipato anche la Mazzantini e Hirsch, lo scambio di complimenti tra l'attrice spagnola e Castellitto è stato continuo: «E' un privilegio incontrare un talento come quello di Penelope» ha affermato Castellitto, sottolineando che il loro sodalizio è legato soprattutto dalle parole dei due libri che hanno ispirato i film. La Cruz si è detta soprattutto sorpresa dalla generosità di Castellitto sul set: «Ti lascia libero ma non ti lascia solo e cento volte al giorno passa dal ruolo di regista a quello di attore, come fosse un balletto: mi chiedo come faccia, perché io alla fine delle riprese sono distrutta». Alla domanda su come la maternità abbia cambiato la sua vita la Cruz ha risposto però glissando: «Ogni esperienza ti fa crescere, quella di diventare madre è la più forte che una donna possa avere. E' interessante che proprio oggi mi sia capitato il ruolo di una donna come Gemma, che cerca in ogni modo un figlio».
Il film è girato in parte in Italia in parte a Sarajevo, una città che secondo Castellitto comunica «calore, pena, rabbia per ciò che è accaduto: perché lì non c'è stata una guerra, ma un assedio dove sono stati uccisi bambini». E Castellitto conclude l'incontro con una battuta: «Comunque è più facile girare a Sarajevo che a Roma: lì si ottengono i permessi in maniera molto più rapida».

«PPP», una mostra omaggio a Pier Paolo Pasolini - La Capitale rende omaggio a uno dei maestri del cinema italiano con la mostra «P.P.P. - Un omaggio a Pier Paolo Pasolini, in programma da oggi al 5 novembre presso lo Spazio Espositivo dell'Auditorium Parco della Musica nell'ambito delle manifestazioni della sesta edizione del Roma Film Festival.
La rassegna ripercorre, attraverso l'allestimento dei due Premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Loschiavo, l'universo es­pressivo, il pensiero e l'esistenza di Pier Paolo Pasolini, raccontati attraverso rare sequenze d'archivio, fotografie ed estratti dei suoi film, in un itinerario espositivo scandito da undici schermi. Undici proiezioni come altrettante chiavi per conoscere il mondo di uno dei più grandi artisti ed intellettuali italiani del '900.
Al centro dell'omaggio a PPP l'installazione creata in esclusiva da Loschiavo e Ferretti, che di Pasolini fu prezioso collaboratore per i film «Medea» (1969), «Il Decameron» (1971), «I racconti di Canterbury» (1972), «Il fiore delle Mille e una notte» (1974) e «Salò o le 120 giornate di Sodoma» (1975): una nuvola che nasce dalla macchina da scrivere, un fiume di parole, fogli, immagini, nell'intento di restiture l'emozione di un'opera unica e preveggente come quella che Pier Paolo Pasolini ci ha lasciato.
La mostra è realizzata con il sostegno di Zètema Progetto Cultura e della Camera di Commercio di Roma, con il patrocinio della Provincia di Roma e Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale. La mostra è ideata da Equa e prodotta dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Fondazione Cinema per Roma - Festival Internazionale del Film di Roma.

Al via il Festival delle donne, da San Suu Kyi a Cruz - Sarà Penelope Cruz, che questa sera parteciperà ad un incontro con il pubblico insieme a Sergio Castellitto, a dare il via alla sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (27 ottobre-4 novembre). Dopo questa serata di preapertura domani inizierà il Festival ufficiale, con la proiezione di «The Lady», la pellicola sulla vita dell'attivista birmana premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, diretta da Luc Besson. Il filo conduttore del festival di quest'anno sarà proprio un omaggio alle grandi donne, e per presentare i propri film arriveranno a Roma nei prossimi giorni grandi interpreti come Olivia Newton Jonh, Maggie Gyllenhaal, Isabelle Huppert, Charlotte Rampling, Kristin Scott Thomas, Noomi Rapace.

Nella selezione ufficiale del Festival ci saranno quattro film italiani in concorso: «Il cuore grande delle ragazze» di Pupi Avati con Cesare Cremonini e Micaela Ramazzotti, «La kryptonite nella borsa» di Ivan Cotroneo con Valeria Golino e Luca Zingaretti, «Il mio domani» di Marina Spada con Claudia Gerini, e «Il paese delle spose infelici» di Pippo Mezzapesa, tratto dal romanzo di Mario Desiati. C'è attesa anche per «L'industriale» di Giuliano Montaldo, fuori concorso, che affronta il tema della crisi economica attraverso la figura di un industriale torinese.
Tra i film stranieri in concorso destano invece curiosità «Hysteria», di Tanya Wexler, commedia sull'invenzione del vibratore e «Une vie meilleure» del francese Cédric Khan, sulle difficoltà economiche di una coppia e il dramma emigrazione.
Fuori concorso verranno presentati invece due film molto attesi: «My Week with Marilyn», con Michelle Williams nei panni dell'attrice scomparsa, e «Too Big to Fail - Il crollo dei giganti», di Curtis Hanson, che racconta la crisi finanziaria del 2008 e il fallimento della Lehman Brothers.

Tra gli eventi speciali del Festival farà discutere il documentario «148 Stefano. Mostri dell'inerzia», che ripercorre, attraverso le testimonianze di familiari e avvocati, gli ultimi giorni di Stefano Cucchi, il ragazzo morto il 22 ottobre 2009 durante la custodia cautelare, 6 giorni dopo il suo arresto, in circostanze ancora poco chiare. Mercoledì 2 dopo la proiezione del documentario ci sarà un incontro pubblico con la sorella di Cucchi, Ilaria. Nella sezione «L'altro Cinema», dedicata all'attualità e ai documentari, verranno presentati fra gli altri Dead Men Talking, su una giornalista che intervista i condannati a morte cinesi, «Franca, la prima» di Sabina Guzzanti, omaggio dell'attrice a Franca Valeri, e «Case chiuse», che partendo dalla legge Merlin arriva fino alla Berlino di oggi e alle sue case chiuse mascherate. Nella sezione dedicata ai ragazzi, Alice nella città, invece l'attesa è soprattutto per «Le avventure di Tin Tin» di Steven Spielberg, per l'ultimo episodio della saga di Twilight, Breaking Dawn part 1, e per le prime sequenze del film di Martin Scorsese Hugo Cabret, tratto dal romanzo di Brian Selznick.

Al Festival, promosso da Regione Lazio, Comune, Provincia e Camera di Commercio di Roma, con Bnl come main partner, non mancheranno anche quest'anno gli incontri tra il pubblico e le star: tra i più attesi c'è sicuramente quello di domenica con Riccardo Scamarcio e Sergio Rubini, mentre sabato il grande regista Michael Mann terrà una lezione di cinema aperta al pubblico.