19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Il piccolo regno buddista del Bhutan

Giovedi le nozze del «principe charmant dell'Himalaya»

Il più giovane re del pianeta 31 sposa una borghese 21enne. Il Paese non è mai stato colonizzato nonostante la sua posizione geografica vulnerabile

THIMPU - Il piccolo regno buddista del Bhutan si prepara con gioia al matrimonio del suo giovane re, soprannominato «il principe charmant dell'Himalaya», con una serie di cerimonie dai mille colori destinate a esaltare la grandezza delle tradizioni di uno dei Paesi più chiusi del pianeta. Jigme Khesar Namgyel Wangchuck, 31 anni, una laurea in scienze politiche a Oxford e studi negli Stati Uniti e in India, si sposa giovedì con una affascinante 21enne di origini borghesi, Jetsun Pema. I sudditi saranno invitati a rendere omaggio alla coppia con canti e balli tradizioni sabato in uno stadio della capitale medievale.

Incoronato nel 2008 quinto Re Drago del Bhutan, il più giovane sovrano del mondo, il cui sorriso da divo hollywoodiano ha fatto letteralmente andare in visibilio i giovani Thailandesi durante uno dei suoi rari viaggi all'estero, ha dichiarato di volere un matrimonio «semplice». Lontano anni luce dai protocolli di corte dei matrimoni dei principi William e Alberto di Monaco, né teste coronate né capi di Stato sono stati invitati, secondo il portavoce del regno, Dorji Wangchuck.

Il monarca, che frequenta la futura sposa, studentessa all'università di Thimpu «da alcuni anni», vive in un cottage della capitale e ha l'abitudine di invitare i suoi sottoposti a bere del il té. Ma i circa 700.000 abitanti di questo Paese grande come la Svizzera, stretto fra l'India e la Cina, attendono con fervore quest'evento, che segna una ulteriore tappa nella storia della famiglia reale al potere dal 1907. I Buthanesi coglieranno l'occasione per mostrare i loro più bei cimeli. Gli abitanti indossano ancora gli abiti tradizionali a sottolineare il loro orgoglio nazionale: il «kira» per le donne (camicia di seta su gonna lunga) e il «gho» per gli uomini (una sorta di kimono con cintura indossato con calzettoni lunghi).

La principale cerimonia, alla quale assisteranno anche ambasciatori stranieri, si terrà in una spettacolare monastero-fortezza nella località di Punakha, incassata in una valle verdeggiante. Un Paese che ha sostituito il Pil con il Fil, l'indice di Felicità Interna Lorda che trae ispirazione dal buddismo che pone la persona al centro, è fiero di aver saputo preservare le sue tradizioni.

Il Paese non è mai stato colonizzato nonostante la sua posizione geografica vulnerabile. Negli anni '60 non aveva nè strade e nè telefoni e si è aperto al mondo esterno solo negli anni '70. Nel 1999 ha autorizzato la televisione ma seleziona ancora i suoi turisti, concedendo visti a ben 200 dollari al giorno.

Monarchia assoluta fino al 2008, il Paese è ormai una monarchia costituzionale dove il buddismo resta la religione di Stato e pervade l'intera vita quotidiana. Il re è stato incoronato dopo l'abdicazione del padre, Jigme Singye Wangchuck, che ha avviato il processo di democratizzazione del regno nel 2001. Nel suo primo discorso da re, ha promesso di proteggere il Bhutan dalla negativa influenza della mondializzazione.

«La mia più grande preoccupazione è che con il mondo che cambia, non perdiamo questi valori fondamentali su cui si fonda la nostra identità in quanto popolo e nazione», aveva detto.