19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Uscirà ufficialmente mercoledì

Pronto il video del duetto Tony Bennett - Amy Winehouse

Il 14 settembre l'artista inglese avrebbe compiuto 28 anni. Il Papà della Winehouse: «Amy uccisa dall'ansiolitico Librium»

LONDRA - Uscirà ufficialmente mercoledì 14 settembre il video dell'ultimo duetto di Amy Winehouse con lo storico crooner 85enne Tony Bennett. Un giorno non casuale, visto che la cantante di Rehab avrebbe compiuto 28 anni.
Estratti del video in cui si vede Amy cantare con Bennett Body and Soul sono già in rete da qualche giorno, assieme a un'intervista in cui la diva morta il 23 luglio scorso afferma che la registrazione dello standard jazz, pezzo favorito dal padre Mitch, «non poteva essere migliore». I proventi del singolo andranno alla fondazione contro la droga voluta dalla famiglia della star soul-jazz.
Bennett aveva chiamato a marzo l'artista inglese negli storici studios di Abbey Road, a Londra, per rifare il classico jazz, che andrà a fare parte del disco in uscita il 20 settembre Tony Bennett: Duets II.

Il Papà della Winehouse: «Amy uccisa dall'ansiolitico Librium» - Amy Winehouse sarebbe morta per colpa del Librium, un comune ansiolitico usato per combattere i sintomi dell'alcolismo: è la «nuova» teoria dell'inconsolabile padre dell'artista, Mitch, secondo il quale la celebre figlia sarebbe deceduta in seguito a una convulsione legata alla sua disintossicazione e «non c'era nessuno lì ad aiutarla».
Mitch, intervistato dal programma di Anderson Cooper sulla Cnn, ha confermato che nel corpo della cantante di «Rehab» sono state trovate tracce del farmaco, il quale - secondo lui - aumentano le possibilità di avere spasmi.
L'ex tassista, che si trovava a New York per discutere con lo storico crooner Tony Bennett (mercoledì uscirà ufficialmente il video del duetto con Winehouse, ndr) di una sua collaborazione con la Fondazione contro la droga intitolata alla figlia, ai funerali aveva detto che Amy era morta per avere smesso di bere in modo non graduale. Una spiegazione ufficiale delle cause della morte dell'artista di «Back to Black», non è tuttavia stata ancora fornita.
Di fatto la cantante, che il 14 settembre avrebbe compiuto 28 anni, al momento del decesso - secondo l'autopsia - non aveva assunto droghe. «Credo che abbia avuto una convulsione e non c'era nessuno lì ad aiutarla», si è detto certo il padre. «Tutto quello che Amy faceva, lo faceva fino agli eccessi. Ha bevuto fino agli eccessi e si è disintossicata fino agli eccessi», ha dichiarato Mitch al talkshow di Anderson, che sarà trasmesso oggi.