23 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Overdose non confermata

Attesa per l'autopsia sulla Winehouse

Dischi scalano le classifiche. La cantante avrebbe acquistato droghe

LONDRA - Solo l'autopsia, prevista per oggi, potrà chiarire con certezza le cause del decesso della cantante britannica Amy Winehouse, trovata morta sabato nella sua casa di Londra. La stampa britannica ha riferito di una presunta overdose di droga, ma la polizia londinese ha fatto sapere di non poter confermare ancora alcuna versione, definendo «inappropriate» le congetture rilanciate dalla stampa. Intanto i manager della Winehouse sono finiti sotto accusa per aver imposto alla cantante il tour terminato dopo la prima tappa a Belgrado. E nelle classifiche i dischi della cantante tornano in vetta.

Secondo People, Amy Winehouse sarebbe stata vista venerdì sera acquistare cocaina, eroina, ecstasy e ketamina vicino alla sua casa di Camden, nel Nord di Londra. «So della notizia di una presunta overdose di droga - ha detto ieri un portavoce della polizia di Londra, citato oggi dal «Mail on Sunday» - ma vorrei sottolineare che non c'è stata ancora alcuna autopsia ed è inappropriato fare congetture sulla causa della morte».

Il corpo senza vita della cantante, 27 anni, è stato trasferito ieri alla camera mortuaria, accolto dalla madre Janis. La donna ha confessato che sapeva che la morte della figlia sarebbe stata «solo questione di tempo», anche quando l'ha vista l'ultima volta, 24 ore prima del decesso. Quando madre e figlia si sono salutate sull'uscio di casa, Amy le ha detto: «'Ti voglio bene, mamma» «Ci sono parole di Amy che custodirò gelosamente e che ricorderò sempre», ha detto la donna.

La cantante aveva completato di recente il suo terzo album, ma la sua uscita era stata rinviata per consentirle di curarsi. Fiori, bigliettini, fotografie, messaggi sono stati lasciati da centinaia di fan davanti alla sua casa. Molti dei suoi fan si recano in visita al suo pub preferito, il Camden's Hawley Arms.

Intanto gli agenti di Amy Winehouse sono stati duramente criticati ieri dal copresidente della Island Records, Darcus Beese, per avere imposto alla cantante il tour del mese scorso, poi annullato dopo la prima tappa di Belgrado. «Era completamente impreparata per il tour», ha detto Beese, spiegando che gli agenti hanno avuto un comportamento da «pazzi». Un responsabile della casa discografica, contattato dal Times, ha spiegato: «Darcus ha detto che il tour era una pazzia e ha confermato di avere avuto discussioni con il management della cantante per le loro dimissioni. Darcus ha detto che il suo problema era la cocaina». La società di management che gestiva Winehouse, la Metropolis, ha provato a difendersi: «Amy voleva davvero fare i suoi show. Era stata una sua decisione».

La morte di Amy Winehouse ha fatto impennare le vendite degli album dell'artista britannica: Back to black, il suo disco più famoso, è rientrato in classifica a cinque anni dall'esordio, raggiungendo il numero 59. Come riporta il quotidiano britannico The Independent, i fan sono corsi ad acquistare anche i singoli estratti dall'album, ovvero la title-track e «Rehab», rientrati rispettivamente al numero 81 e al 181 delle classifiche. In totale, da venerdì ad oggi il volume delle vendite degli album incisi da Winehouse è aumentato di 37 volte, mentre la vendita delle singole canzoni acquistate on-line si è moltiplicata per 23; secondo gli esperti tuttavia l'ondata maggiore dovrebbe aversi nei prossimi giorni.