25 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Festival cinematografico

Pupi Avati: tradito da Venezia. Non è la prima volta

Il registra deluso per l'esclusione de «Una sconfinata giovinezza» dalla mostra del cinema

VENEZIA - Pupi avanti, durante la lezione magistrale tenuta ieri ai ragazzi di Giffoni, non è riuscito a trattenere il malcontento per l'eslusione della sua pellicola dal festival di Venezia: «Mi sono sentito tradito, non solo... ma sono stato tradito da persone amiche. Ma il tradimento, si sa, fa parte del gioco dell'amicizia e l'ho incassato».

Non è la prima volta - Il suo film 'Una sconfinata giovinezza' non è stato ammesso al concorso, ma Avati ha voluto sottolineare che non è la prima volta che si trova ad avere problemi con il festival : Già con 'Il papà di Giovanna' avevo avuto un trattamento non giusto, prima la bocciatura e poi la riammissione, ma allora non ho detto nulla, non amo le polemiche e sono molto riservato. Ma questa seconda volta non potevo tacere. Sono 42 anni che faccio cinema e non credo assolutamente di aver frainteso, sono stato accettato e poi mi hanno voltato le spalle. Ora il mio ufficio stampa sta pensando all'uscita del film e mi chiedono se sia meglio scrivere sul manifesto 'film scartato da Venezia o film bocciato a Venezia'.

Il film uscirà nelle sale ad ottobre distribuito da Rai Cinema, «Nonostante Venezia, credo che avrà successo e piacerà al pubblico. Il film - ha spiegato il regista - segue la storia di una coppia senza figli, (Fabrizio Bentivoglio e Francesca Neri) racconta della regressione, dell'Alzheimer, una spaventosa e affascinante malattia, che fa tornare indietro. Quando la moglie comincia a capire da alcuni segnali che il marito ha vuoti di memoria comincia a preoccuparsi e, con discrezione, lo fa visitare. L'Alzheimer comincia ad avanzare, lui va indietro, regredisce, e lei, al posto del marito, ritrova quel figlio che non ha mai avuto. Ecco questo è il film che non ha voluto Venezia».