26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Intervista al settimanle «Grazia»

Michael J. Fox annuncia: Non farò più film

L'attore parla della sua malattia: il morbo di Parkinson

LOS ANGELES - Michael J. Fox, affetto dal morbo di Parkinson, annuncia: «Non farò più film. Non c'è nulla di cui sento la mancanza nella realtà cinematografica. I film di Stuart Little (era la 'voce' del topo protagonista, ndr) erano ideali per me perchè non dovevo fare molto di più che sedere in una stanza buia con le cuffie e un microfono», ha dichiarato l'attore al settimanale Grazia, in edicola domani, che racconta anche di come ha scoperto la sua malattia. «Durante le riprese di Doc Hollywood -Dottore in carriera nel 1991, ho notato uno spasmo al mignolo sinistro. Nel giro di sei mesi il tremore si era esteso a gran parte della mano e la spalla era rigida e indolenzita».

Inizialmente ha reagito con rabbia: «Desideravo solo bere, per soddisfare il bisogno di fuggire dalla mia situazione». Poi la redenzione grazie all'aiuto della moglie Tracy Pollan: ha scritto un libro, Lucky Man-Un uomo fortunato, ed è ritornato in tv con Michael J. Fox: 'Adventures of an Incurable Optimist', un viaggio in giro per il mondo a intervistare personaggi noti e non sulla loro idea di ottimismo. «Indago sulla natura dell'ottimismo e della speranza e quel particolare livello di accettazione - sottolinea - che aiuta ad andare avanti e ad affrontare ogni giornata nel migliore dei modi. Chi non sta mai male non saprà mai quanto sia bello sentirsi nuovamente bene».

Impegnato in politica e nella riforma delle leggi che regolano la ricerca sulle cellule staminali, finanzia la ricerca sul Parkinson tramite la sua associazione: la Michael J. Fox Foundation. L'unico consiglio che si sente di dare alle persone è: «Non scordate mai che ogni giorno, ogni momento è quello giusto per inventare il futuro che si vuole. La morte - chiude Michael J. Fox - è il finale di ogni storia. Tutti dobbiamo morire prima o poi. Quindi, una volta accettato questo, il problema si sposta sulla qualità della vita».