23 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Cronaca

L’incubo delle ragazze nigeriane portate a Torino per prostituirsi, un viaggio tra abusi e maledizioni 

Le indagini, partite da Genova, hanno consentito di individuare un gruppo di sette nigeriani che dopo aver 'acquistato' le ragazze nel Paese, le hanno portate fino a Torino e provincia.

TORINO - Un viaggio doloroso che ha inizio nel centro Africa, in Nigeria, dove le ragazze venivano selezionate in base a determinati criteri fisici e  comprate dal miglior offerente. Il prezzo delle donne si aggirava tra i 16 e i 20 mila euro, fanno sapere i carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova, dopo aver smantellato un’organizzazione nigeriana specializzata nel traffico di donne destinate alla prostituzione in Italia. Dal momento dell’acquisto le ragazze perdevano ogni libertà di movimento e iniziavano il loro incubo personale per raggiungere l'Italia. 

EPA - Una volta completata la compravendita, le donne venivano portate dai compratori di fronte all'Epa (da qui il nome dell'operazione), un santone nigeriano a cui venivano chiesti da un lato buoni auspici affinché le ragazze arrivassero in Italia sane e salve e, dall’altro, maledizioni nel momento in cui queste non avessero rispettato le regole. Le ragazze, è emerso dalle intercettazioni dei militari, riponevano una grande fede nelle parole di questi santoni e, anche per questo, spesso non denunciavano gli abusi, terrorizzate all'idea che qualcosa di orribile potesse accadere ai loro cari nei loro paesi d'origine. Gli stessi compratori, hanno precisato i carabinieri, hanno dato prova di credere e rispettare la potenza dei malefici degli Epa.

VIAGGIO - Dalla Nigeria le donne venivano trasportate attraverso il deserto fino alle coste libiche a bordo di mezzi per il trasporto bestiame, gli ilos. «Durante il percorso le ragazze si abituavano a una violenza costante: fisica, psicologica e sessuale. Poi venivano collocate sui barconi e arrivavano in Italia» ha spiegato Paolo Sambataro, Comandante del Nucleo Investigativo di Genova. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Dott. Valerio Longi della Procura di Torino, hanno portato, oltre all'arresto di 7 persone, anche all'identificazione di 5 ragazze vittime di questa organizzazione criminale. Le giovani una volta arrivate in Sicilia erano state smistate nei diversi C.A.R.A. (Isola di Capo Rizzuto - KR - Mineo - CT -, Bologna, Borgo Mezzanone - FG -). Qui i compratori le hanno prelevate per trasportarle a Torino, dove sono state avviate alla prostituzione. «La crudeltà di queste persone è indicibile» ha commentato il Comandante Sambataro, «Le ragazze venivano costrette a prostituirsi in qualsiasi condizione meteorologica e fisica, per oltre 15 ore al giorno. Una ragazza in particolare ha affrontato un viaggio terribile: è caduta da uno dei mezzi e ha riportato gravi lesioni alle schiena. Gli sfruttatori non si sono mai preoccupati di farla visitare». ‘Questa è gente che non ha cuore’ dice la ragazza nelle intercettazioni.

PROSTITUZIONE - Una volta raggiunto il capoluogo piemontese, l'incubo delle giovani non finisce: private dei documenti, impaurite della maledizioni voodoo, le giovani donne passavano tutto il tempo in cui non si prostituivano segregate in casa. «Il ruolo di sfruttatrici spesso è in mano alle donne» ha spiegato il Comandante,  «le Madam». Queste, probabilmente giunte in Italia a loro volta come prostitute, sono poi passate al comando dell'organizzazione e alla gestione delle giovani che arrivano in Italia e di cui detengono tutti i guadagni. Esiste poi una seconda figura: la Madam di Joint, ovvero colei che affitta il luogo in cui le ragazze si prostituiscono. Il prezzo medio per una postazione a Torino si aggira tra i 100 e i 400 euro mensili, a seconda della visibilità della postazione. Le ragazze in questo modo venivano sfruttate due volte: da un lato dovendo versare il loro 'guadagno' alla Madam e, dall'altro, dovendo pagare l'affitto alla Madam di Joint.

ORGANIZZAZIONE - Le indagini, partite da Genova, hanno consentito di individuare un gruppo di sette nigeriani che dopo aver 'acquistato' le ragazze nel loro Paese, le hanno portate fino a Torino e provincia. Le prime 5 persone sono state immediatamente tratte in arrestato, delle due rimanenti invece, uno è detenuto a Parigi, mentre l'altro è stato localizzato ad Amburgo. Le ragazze a Torino venivano segregate in alcuni appartamenti di via Emilia e via Leinì. Le vittime sono giunte in Italia seguendo la stessa rotta dei diamanti, della droga e delle armi. «Questo è solo un altro tipo di traffico di 'merce' per i trafficati» ha concluso il Comandante Sambataro.