2 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Polemiche sul Suk

Un ecografo in vendita nell’ex Suk di via San Pietro in Vincoli, scoppia la polemica

"Questa attrezzatura è in vendita al mercato dell’usato/rubato. Sindaca ti sembra possibile continuare a legittimare questa illegalità?"

TORINO - Torna a far discutere il mercato del libero scambio. O forse non si è mai smesso di parlarne. E quello che è stato trovato nella mattinata di ieri in vendita in via San Pietro in Vincoli, e reso pubblico dal senatore del Pd Stefano Esposito, ha scatenato un susseguirsi di commenti che sicuramente avranno conseguenze. Sui banchi di quello che una volta era chiamato Suk è stato trovato un ecografo: «Questa attrezzatura medica», dice Esposito a corredo della foto, «è in vendita al mercato dell’usato/rubato. Sindaca Appendino ti sembra possibile continuare a legittimare questa illegalità? A quale studio medico è stato rubato?».

IL MERCATO DELL’ILLEGALITA’ - Ecco appunto, si è tornati a parlare di mercato dell’illegalità. Quell’ecografo è provento di furto? Difficile da dimostrare anche perché, subito dopo la segnalazione del senatore e la denuncia a presidente di Circoscrizione (Luca Deri) e alle forze dell’ordine lo strumento medico è sparito dai banchi. Acquistato e tolto non si sa, ma la questione della legalità si è riaperta. «Sono i furti ospedalieri», dicono in tanti riferendosi ai recenti fatti avvenuti all’ospedale di Ciriè e a quelli avvenuti nelle strutture sanitarie torinesi. C’è chi invece dà un’altra versione: «Caro Stefano Esposito da radiologo ti dico che nessuno studio medico utilizzerebbe mai un apparecchiatura come quella della foto che ha almeno 20 anni e che anche se funzionante, cosa che dubito, fornirebbe immagini non diagnostiche. Più probabile che sia stata trovata in un sottoscala o in una discarica». Versione confermata anche dal ginecologo ed ex consigliere comunale Silvio Viale: «Non ci credo che si possa fare un post del genere. E’ un pezzo rottamato, senza sonde. Al massimo può valere 100 euro. Anche le cantine dei medici vengono sgomberate».