4 maggio 2024
Aggiornato 15:00
Vaccinazioni

Dopo 18 anni le vaccinazioni tornano obbligatorie: le famiglie piemontesi riceveranno una lettera

Siamo a una svolta storica: dopo 18 anni le vaccinazioni tornano obbligatorie e diventano conditio sine qua non per accedere agli asili e alle scuole materne. In Piemonte il sistema della lettera dovrebbe rendere più semplice la procedura per le famiglie

ROMA - Con 296 voti a favore, 92 contrari e 15 astenuti il decreto legge sui vaccini lascia Montecitorio. Dopo ben 18 anni, le vaccinazioni tornano obbligatorie e, dalle file del Pd, scatta un fragoroso applauso. A opporsi al decreto legge approdato oggi, venerdì 28 luglio, alla Camera, sono stati gli esponenti del M5S e della Lega. Astenuti i deputati Si e Fdi. Contemporaneamente il premier Paolo Gentiloni si è mostrato soddisfatto del risultato ottenuto, postando su Twitter: «Il varo definitivo della legge aumenterà il livello di protezione sanitaria delle famiglie italiane».

VACCINAZIONI - Ricapitolando, le vaccinazioni obbligatorie sono 10: antipoliomielitica, antidifterica, antitetanica, antiepatite B, antipertosse, antiHaemophilus influenzae tipo b, antimorbillo, antirosolia, antiparotite, antivaricella. Le ultime quattro della lista, si precisa, sono obbligatorie sino alla prima verifica triennale. Sono poi raccomandate (e offerte gratuitamente) altre 4 vaccinazioni: antimeningococcica B e C, antipneumococcica e antirotavirus. Siamo a una svolta storica: le vaccinazioni tornano obbligatorie e diventano conditio sine qua non per accedere agli asili e alle scuole materne. In modalità diverse poi il decreto legge tocca anche i ragazzini fino 16 anni. Il ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin,  ha affermato: «Sono molto soddisfatta, abbiamo messo in sicurezza questa e le prossime generazioni contro una serie di malattie infettive molto gravi. Oggi abbiamo dato uno scudo protettivo per i nostri figli rispetto a malattie molto gravi che ancora sono tra noi».

PIEMONTE - Dalla Regione Piemonte poi arriva un messaggio rivolto alle famiglie che, nel concreto si troveranno a fare i conti con la nuova legge: «Intendiamo rassicurare le famiglie», ha dichiarato l'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, «che disagi e difficoltà saranno ridotti al minimo. Con il metodo della lettera andiamo oltre la norma nazionale per semplificare il più possibile le procedure e applicare l’obbligatorietà vaccinale entro l’inizio del nuovo anno scolastico». L’assessore Saitta ha quindi sostenuto che la vaccinazione sia un dovere nei confronti dei più deboli. «Complessivamente, nel passaggio dal Governo al Senato», ha continuato Saitta, «c’è stato un miglioramento del testo, soprattutto sulle procedure che consentono alle Regioni di diluire nel tempo l’applicazione della normativa evitando di creare problemi alle famiglie e permettendo alla sanità regionale di organizzarsi al meglio. Un altro grande risultato, che avevano proposto le Regioni, è l’introduzione dell’obbligo dell'anagrafe vaccinale nazionale, che consente di monitorare eventuali epidemie e di intervenire dove ci sono i focolai». La Regione metterà anche a disposizione un numero verde 800.333.444.