2 maggio 2024
Aggiornato 02:00
Cronaca

Alluvione in Piemonte, i fondi stanziati dal Governo coprono appena il 14% dei danni stimati

Il grande tributo versato dal mondo agricolo e i danni che riguardano le opere pubbliche vanno ora ripagati. Come fare? Dove trovare i fondi? La Regione Piemonte parte innanzitutto da una stima accurata dei danni subiti e dalla valutazione dei fondi a disposizione

TORINO - Circa 47 milioni di euro per il mondo agricolo e 618 milioni per le strutture pubbliche. Questi i dati resi noti dalla Regione in relazione ai danni subiti dal Piemonte durante la devastante alluvione del novembre scorso. Da dove arriveranno i fondi per ricostruire? «I 51 milioni finora stanziati dal Governo», ha dichiarato l'assessore alle Opere pubbliche, Francesco Balocco, «consentono la copertura del 14% dei danni». A questi, si aggiungono i 10 milioni stanziati dalla Regione Piemonte, di cui 8 sono destinati alle zone del Torinese e del Cuneese e 2 milioni all'Astigiano e Alessandrino. Quel che resta dovrà essere finanziato dal Dipartimento con formule che, a oggi, non sono ancora chiare. «Abbiamo fatto un grande lavoro per stimare i danni», afferma Balocco, «ora dobbiamo farne uno ancora più grande per spendere velocemente i soldi arrivati. E’ necessario appaltare e realizzare le opere entro l’anno, altrimenti scatta il Patto di stabilità e si bloccano le risorse». Il piano da seguire, ha aggiunto inoltre l'assessore, verrà presentato nei prossimi giorni durante due incontri che si terranno a Mondovì e Pinerolo.

Il sacrificio pagato dal mondo agricolo
I primi passi verso la ricostruzione partono inevitabilmente dalla stima dei danni. La Giunta regionale rende noto infatti che per intervenire nelle zone agricole lesionate si necessita di 47.156.000 euro. Tuttavia, come prescritto dalla nostra legislazione, i danni agricoli non prevedono la richiesta immediata di stato di calamità. Stando così le cose, gli uffici regionali hanno compiuto circa 1500 sopralluoghi, sulla base delle denunce ricevute dai Comuni. Partendo proprio da questi, la Giunta ha chiesto al Ministero delle Politiche agricole la dichiarazione di eccezionalità dell’evento e l’inclusione del danno stimato al Fondo di solidarietà nazionale. Le aziende vittime di danni causati dall'alluvione potranno così presentare domanda per il risarcimento entro i successivi 45 giorni dalla pubblicazione della delibera sulla Gazzetta Ufficiale. «Danni così pesanti», ha dichiarato l'assessore all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, «sono il tributo che l’agricoltura ha pagato affinché l’alluvione non provocasse tragedie e vittime nei centri abitati. A differenza del passato, infatti la creazione di nuovi argini con casse di espansione che mitighino gli effetti delle acque ha permesso di limitare i danni alle città e alle persone. Gli agricoltori sperano che questo giusto sacrificio venga tenuto in considerazione dallo Stato nel momento dei risarcimenti, in quanto attualmente chi non ha subito un danno di almeno al 30% della produzione lorda non ha diritto ad alcun rimborso. Nel 1994 un decreto eliminò questa soglia e anche questa volta abbiamo chiesto al Governo di intervenire.»

I danni alle opere pubbliche
Si parla, per un ripristino completo delle opere pubbliche danneggiate, di circa 618 milioni di euro da stanziare. Di questi, pare che 433 milioni serviranno per intervenire solo sulle opere urgenti (368 milioni in provincia di Cuneo e Torino e 65 ad Alessandria e Asti). Tale lista di luoghi è stata dunque consegnata al Dipartimento della Protezione civile, il quale si farà carico di intervenire sulle opere pubbliche danneggiate. L'insieme di questi dati riguarda tuttavia il solo stato di cose dell'emisfero pubblico, l'ammontare dei danni relativi al privato invece non è ancora stato quantificato. Al di là dei numeri, si vuole sottolineare, a distanza di quasi quattro mesi dall'accaduto, la forza con cui il Piemonte, messo alle corde dalle piogge incessanti, ora sia a lavoro per risollevarsi.