Atti vandalici durante la campagna elettorale, bruciati i manifesti di Roberto Rosso
Secondo il candidato sindaco di Torino a dare in pasto alle fiamme i suoi manifesti elettorali sarebbero stati alcuni rom, quelli contro cui sta portando avanti una delle sue battaglie
TORINO - Forse in un certo modo se lo aspettava anche, ma ciononostante non si fermerà davanti a quanto successo. Alcuni manifesti elettorali di Roberto Rosso sono stati bruciati in corso Grosseto. Una atto vandalico che, secondo lo stesso candidato alla poltrona di primo cittadino di Torino, sarebbe avvenuto per mano di alcuni rom, gli stessi che lui vorrebbe venissero sgomberati dalle baraccopoli. Alcuni testimoni avrebbero detto a Rosso che proprio in corso Grosseto è stato visto un gruppo di qualche decina di nomadi aggirarsi intorno alle sue gigantografie poco prima che venisse appiccato il fuoco. «Le baraccopoli vanno cancellate perché per i bambini non c’è futuro, né istruzione e sono costretti all’accattonaggio e al furto», ha più volte sostenuto Roberto Rosso durante la sua campagna elettorale. Questo gli è già valso diverse telefonate da parte di persone minacciose, tra cui alcuni rom: «Il mio numero è su tutti i manifesti», ci aveva detto qualche giorno fa, «chiunque può telefonarmi e di chiamate poco gentili ne ho ricevute».
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