Marquez non la passa liscia: i giudici gli tolgono la pole
Marc si è giustificato così per aver ostacolato Vinales nel suo giro veloce: «Non pensavo mi avesse raggiunto, ero più attento a Iannone». Ma è stato punito
AUSTIN – I giudici lo avevano avvertito solo ieri, in quella accesissima riunione della commissione sicurezza durante la quale proprio lui era finito al centro delle polemiche, dopo aver buttato a terra prima Aleix Espargaro e poi Valentino Rossi durante il Gran Premio d'Argentina. Marc Marquez, insomma, era l'osservato speciale, non poteva più pensare di farla franca se avesse commesso un'altra scorrettezza ai danni di un avversario. E così, puntualmente, è stato.
Malinteso a 300 km/h
Stavolta, nelle qualifiche di Austin, la sua vittima è stata l'altra Yamaha di Maverick Vinales. In una fase particolarmente concitata, tra la scivolata che gli aveva complicato l'inizio della sessione e il miglior tempo che, come previsto, è riuscito a staccare alla fine, infatti, il campione del mondo in carica stava percorrendo un giro lento, pronto a lanciarsi per il suo tentativo. Ma proprio in quel momento alle sue spalle è sopraggiunto Top Gun, che stava facendo un tempo virtualmente buono addirittura per la pole position. Marquez non lo ha visto (o ha fatto finta di non vederlo) e così ha finito per ostacolarlo alla curva 15, infastidendo non poco il suo connazionale che ha protestato veementemente con dei gesti eloquenti al suo indirizzo. Sull'accaduto è stata subito aperta un'indagine da parte della direzione gara, che è finita con un'inevitabile sanzione nei confronti del Cabroncito: tre posizioni di penalità sulla griglia di partenza, che lo costringeranno domani a scattare dalla quarta casella.
Chiarimento a denti stretti
Nonostante il nervosismo, i due protagonisti si sono comunque chiariti, stringendosi la mano appena scesi dalla moto in parco chiuso. Vinales ha preferito non sollevare ulteriori polemiche: «Alla fine è stato un'incidente di qualifica e la decisione spetta alla direzione gara – ha tagliato corto – Io, come pilota, mi concentro sul mio lavoro e provo a migliorare. Sicuramente avrei girato un po' più forte nel giro in cui mi ha bloccato, ma la cosa più importante è essermi ritrovato con la moto proprio qui ad Austin, che è una pista che mi piace tanto». Come accaduto già a Termas de Rio Hondo con Rossi, invece, Marquez si è difeso dietro la sua buona fede e le scuse immediatamente rivolte al suo avversario: «Sì, mi sono scusato – si è giustificato – Pensavo che non mi avrebbe raggiunto, sono entrato veloce in curva ma avevo Iannone davanti, anche lui andava piano e mi aspettava. Onestamente parlando, ero più attento ad Andrea che a Maverick: non ho guardato dietro e questo è stato un peccato per lui». E, visto l'esito finale, anche per lo stesso Marquez.
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