2 maggio 2024
Aggiornato 00:00
MotoGP

Valentino Rossi vince un'altra gara... in tribunale

Il Ranch dove il Dottore si allena con i ragazzi della Vr46 Academy è salvo: i giudici hanno respinto il ricorso presentato dai residenti nelle ville della zona

L'ingresso del Ranch di Valentino Rossi
L'ingresso del Ranch di Valentino Rossi Foto: Yamaha

TAVULLIA – Valentino Rossi ha vinto, anche stavolta. Solo che in questa occasione il terreno della sfida era l'aula dl Tribunale amministrativo regionale delle Marche, e la posta in palio la sopravvivenza del suo Ranch, il tracciato sterrato da dirt track dove il Dottore si allena insieme ai suoi allievi della Vr46 Riders Academy. A mettere in dubbio la struttura erano stati i vicini di casa di Tavullia, i residenti delle ville situati nelle vicinanze, le cui lamentele erano iniziate fin dalla costruzione della cosiddetta Biscia, datata 2011, per poi salire di livello tanto da sfociare in un ricorso, appunto, davanti ai giudici. La sentenza, però, li ha «in parte dichiarati improcedibili, in parte irricevibili e in parte respinti».

Permesso di costruire
Erano due, nello specifico, i punti sui quali si basavano le contestazioni. La prima riguardava proprio le irregolarità nella realizzazione, che avrebbero commesso, secondo la versione dei vicini, la ditta costruttrice, ma anche il Comune di Tavullia e la Provincia, concedendo le autorizzazioni con modalità che erano state messe in discussione. «Nel caso in questione la variante urbanistica è stata sottoposta a valutazione ambientale strategica ed ha ottenuto il parere favorevole della Provincia – motivano però i magistrati, come riporta Il Resto del Carlino – Il Comune di Tavullia ha dato ampiamente conto delle ragioni per le quali un intervento di trasformazione del territorio posto in essere da un privato è stato considerato funzionale a produrre importanti ritorni economici e di immagine anche per la comunità locale. Ma, del resto, alcuna censura i ricorrenti avrebbero potuto muovere se l’impianto anziché ospitare attività motoristiche fosse stato destinato alle gare ciclistiche (mountain bike) o all’atletica leggera (cioè ad attività sportive 'silenziose'). Il Comune ha valutato che, in ragione della indiscussa popolarità di cui il concittadino Valentino Rossi gode a livello mondiale, la presenza di un impianto di allenamento del popolare campione e di un contiguo museo a lui dedicato avrebbe potuto costituire un indubbio polo di attrazione per appassionati di tutto il mondo, con conseguenti positive ricadute per il turismo e il commercio. Il fatto che poi il Comune abbia anche chiesto ed ottenuto un’ulteriore utilità (ossia che l’impianto possa essere utilizzato anche per iniziative sportive e sociali dedicate a studenti) non è di per sé la ragione fondante della variante».

Nessun inquinamento
Il secondo punto su cui si basava il ricorso erano i presunti disagi provati dai cittadini della zona per colpa dell'eccessivo rumore e della polvere sollevata dalle moto, ma anche qui i giudici non sono d'accordo: «Gli orari di funzionamento dell’impianto non coincidono con le ore dedicate al riposo pomeridiano e notturno delle persone. Lo studio dell’Arpam ha giudicato completo ed approvato lo studio di impatto acustico, visto che in nessuna delle verifiche eseguite dall’Arpam negli ultimi anni il valore limite di emissioni è risultato superato». Dunque, via libera al Ranch di Valentino Rossi: almeno per ora. I legali dei residenti potrebbero infatti presentare presto un ulteriore ricorso, stavolta all'organo superiore, il Consiglio di Stato. La battaglia legale, insomma, è destinata a continuare.