28 aprile 2024
Aggiornato 20:30
La nuova generazione di piloti italiani

È Nicolò Bulega il nuovo Valentino Rossi? «Non ci sarà mai un altro come lui»

Il 17enne di Montecchio Emilia, il più promettente tra i talenti emergenti del team del Dottore, lo Sky Vr46, in Moto3, è già stato accostato al mitico proprietario del suo team. Ma lui evita qualsiasi ingombrante paragone...

Nicolò Bulega
Nicolò Bulega Foto: Vr46

ROMA«Valentino vinse il titolo al secondo anno nel Motomondiale, quello che io mi appresto a vivere, ma non posso ricordarlo: non ero nemmeno nato...». Diciassette anni, alle spalle una sola stagione in Moto3 impreziosita da due podi, in Spagna e in Giappone, Nicolò Bulega è già stato da molti, compreso il telecronista Guido Meda, definito come il nuovo Valentino Rossi. Ma, pur avendo messo chiaramente in luce le sue doti di stella nascente del motociclismo italiano fin dal suo debutto nel campionato iridato, il giovane di Montecchio Emilia respinge al mittente qualsiasi ingombrante accostamento al leggendario proprietario del suo team: «È impegnativo, ma è sempre meglio essere paragonati a un pilota forte piuttosto che a uno scarso – ha risposto in un'intervista a Motosprint – Io, però, sono il primo a sapere che un altro Rossi non esisterà mai, e allora lavoro per creare il mio percorso. In pista sono deciso, ho pochi fronzoli: se devo passarti, non ci penso due volte e non chiedo il permesso. Detto questo, ogni parola e ogni curva di Valentino sono una lezione: non è lui che deve venire a darti un consiglio, sei tu che devi osservarlo e imparare qualcosa ogni volta. E il suo amore per la moto è contagioso. Il sogno è quello di diventare un top rider della MotoGP. Però è un percorso lungo, e in fondo ho vissuto soltanto una stagione in Moto3. Nel 2017 sono consapevole di avere una bella occasione: mi sento un pilota di punta in una struttura ambiziosa, professionale e che lancia i talenti italiani come lo Sky Racing Team Vr46. Però la concorrenza in Moto3 è forte, oltretutto divido il box con un altro top rider della categoria».

Un compagno esperto
Ovvero Andrea Migno, l'altro pilota del team del Dottore nella classe inferiore. Un altro talento emergente che sta imparando bene la lezione del suo idolo: «Il rapporto con Valentino è molto buono – ha raccontato ai microfoni di Sky Sport – Ci troviamo molto bene. Per me è come un fratello maggiore, ma anche un amico con il quale passare dei bei momenti. È molto umile e disponibile con noi, ci aiuta tanto e ci dà molti consigli. Ricevere insegnamenti da una leggenda di questo sport è importante per noi. Dobbiamo essere bravi a giovarcene, dato che abbiamo questa bella opportunità».

Un capo deciso
A gestire questi due talenti e, dal 2017, anche la neonata squadra di Moto2, ci pensa il team manager Pablo Nieto, che ha ricevuto l'investitura direttamente da Rossi: «Valentino mi ha chiesto di mantenere la rotta, di continuare sulla strada intrapresa fino ad oggi. Con tranquillità. Sarà ovviamente più complesso, saremo in 35 e qualcosa nel sistema cambierà. Con Uccio (Alessio Salucci, ndr), Albi (Alberto Tebaldi, ndr) e Valentino è stato valutato tutto, prendere una persona nuova in questo momento particolare del progetto avrebbe potuto creare disarmonia. In fondo io conosco bene tutta la scuderia, lo staff, le dinamiche, i piloti. I risultati arrivano grazie al lavoro collettivo. Quest’anno ci aspetta anche la Moto2, una sfida completamente nuova per Sky Vr46. È la nostra prima volta come team, lo staff sarà rafforzato con professionisti che hanno già esperienza in materia. La famiglia cresce e ciò significa che abbiamo fatto un buon lavoro. Credo che in definitiva non sarà poi così diverso».