Verso Milan-Juventus: rossoneri col finto tridente
Risolti gli ultimi dubbi di formazione per il Milan: Brocchi schiererà un 4-5-1 mascherato da 4-3-3 con Honda e Bonaventura a sostegno di Bacca. Solo panchina per Balotelli e per il rientrante Niang
ROMA - Milan-Juventus, l'ultimo atto della stagione italiana 2015-2016, almeno per quel riguarda la serie A. L'epilogo della finale di Coppa Italia appare quanto mai scontato a favore dei torinesi, reduci dalla conquista del quinto scudetto di fila e pronti a bissare il successo dell'anno scorso nella coppa nazionale. E il Milan? Solamente uno sparring partner? Pare proprio di si, perchè l'organico rossonero non può neanche lontanamente competere con quello juventino e perchè la totale confusione (tecnica, organizzativa e societaria) in cui versa la compagine milanese andrà a cozzare contro l'invalicabile muro di Allegri, l'insuperabile corazzata che con spese mirate e idee semplici ma lungimiranti (comprare calciatori forti senza fare follie economiche, affidarsi ad allenatori validi e capaci) è diventata padrona assoluta del calcio italiano.
Brocchi ci prova
Eppure il Milan proverà ad opporsi ad una macchina quasi perfetta, capace di vincere 26 delle ultime 28 partite di campionato come neanche il Celtic o i Rangers Glasgow in Scozia, o il Rosenborg in Norvegia. Cristian Brocchi, allenatore milanista, ha provato a caricare l'ambiente rossonero nelle ultime ore, dando l'impressione di non vedere la propria squadra già sconfitta. Ma oltre alla carica emotiva, per battere la Juventus servirà un Milan pressochè perfetto dal punto di vista tattico; e così ecco che Brocchi ripone in soffitta l'impraticabile 4-3-1-2 e rispolvera quello che sulla carta sarà un 4-3-3 e che in realtà è un 4-5-1. Donnarumma sarà il portiere, in difesa sugli esterni ci saranno Calabria e De Sciglio (auguri), in mezzo Romagnoli e Zapata (preferito ad Alex e Mexes) a centrocampo Montolivo, Kucka e Poli (che ha vinto il ballottaggio sull'argentino Josè Mauri), infine il tridente d'attacco composto da Bacca come punta centrale, supportato da Honda a destra e da Bonaventura a sinistra. E' evidente che tanto il giapponese quanto l'ex atalantino aiuteranno (e tanto) il centrocampo rossonero, fungendo da collante fra un attacco che dovrà colpire una difesa impenetrabile e una difesa rattoppata e raffazzonata che dovrà contrastare gli assalti dei vari Pogba, Mandzukic e Dybala. Inizieranno dalla panchina, viceversa, l'impalpabile Balotelli e il ristabilito Niang, tornato a disposizione dopo tre mesi ma con una tenuta fisica precaria ed un minutaggio vicino allo zero. Chiaro l'intento di Brocchi: aspettare la Juve senza commettere errori, aspettarne uno (raro) degli uomini di Allegri e poi colpirli azzeccando quelle ripartenze che nell'era Mihajlovic non erano scarseggiate. Basterà per portare a casa un trofeo dopo quasi cinque anni? La logica dice di no, ma il calcio, si sa, spesso sa scrivere romanzi dal finale imprevisto.