Giampaolo: “Il Milan? Non so nulla ma resto sereno”
L’allenatore dell’Empoli reagisce con tranquillità all’accostamento del suo nome alla panchina rossonera. Montella e la conferma di Brocchi sono le alternative
EMPOLI - Ha avuto anche l’investitura di Arrigo Sacchi, colpito favorevolmente dal gioco che ha dato ad un Empoli che, orfano di Maurizio Sarri, era indicato da tutti come condannato alla retrocessione e che invece è riuscito a salvarsi con tranquillità mostrando pure spettacolo ed organizzazione. Oggi Marco Giampaolo è allenatore ambito da diverse squadre di serie A, da chi cerca conferme e soprattutto da chi vuole un rilancio dopo stagioni da dimenticare. E’ il caso del Milan, deluso e depresso dopo l’ennesimo campionato mediocre, la qualificazione alle coppe europee sempre più lontana e un altro esonero sul groppone con Cristian Brocchi spedito a guidare la prima squadra dopo il licenziamento di Mihajlovic, colpevole, a detta di Berlusconi, di far giocar male i ragazzi in maglia rossonera. Ma l’ex tecnico della Primavera milanista non ha saputo invertire la tendenza e la sua conferma è ad oggi molto in bilico per la prossima stagione.
Giampaolo ma non solo
E così ecco che si apre il grosso librone dei nomi per scegliere il prossimo tecnico da sacrificare sull’altare rossonero, in barba alla programmazione e alla pazienza. Allegri, Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic e adesso Brocchi non hanno soddisfatto il presidente Berlusconi, perennemente alla ricerca di un tecnico che renda la compagine rossonera padrona del giuoco e del risultato, nonostante organici raffazzonati e di poca qualità. Nei mesi scorsi il preferito era Eusebio Di Francesco, allenatore del Sassuolo, fresco di rinnovo con gli emiliani e (giustamente) poco propenso ad infilarsi nel ginepraio di problemi milanisti. Oggi la cerchia di papabili per la panchina rossonera della prossima stagione sembra essersi ristretta a tre contendenti: da una parte c’è la poco probabile conferma di Cristian Brocchi che sta mostrando mancanza di esperienza nella gestione dello spogliatoio; dall’altra spuntano i nomi di Marco Giampaolo e Vincenzo Montella. L’attuale tecnico dell’Empoli piace per come organizza le sue squadre e per il gioco armonico, arioso ed offensivo che riesce ad infondere ai suoi calciatori; l’ex allenatore dell’Ascoli piace a Berlusconi e soprattutto ad Arrigo Sacchi che più volte lo ha sponsorizzato nei colloqui col presidente rossonero. Interpellato a proposito di un futuro a Milanello, Giampaolo ha dichiarato: «Già in passato sono stato accostato a panchine importanti come Juventus e Fiorentina, ma ho sempre continuato a vivere e a lavorare con tranquillità, e così faccio anche stavolta. Non dò credito alle voci che circolano su un mio possibile approdo al Milan, anzi, nella mia vita ho imparato a credere solamente a ciò che è tangibile». Traduzione: non vuole offendere l’Empoli, ma è pronto a salire di livello, stile Sarri 2015. Infine c’è Vincenzo Montella, da sempre apprezzato dall’intera dirigenza milanista, forse l’unico nome in grado di mettere d’accordo tanto Berlusconi quanto Galliani e probabilmente anche buona parte dei tifosi rossoneri. Il tecnico della Sampdoria è legato dal contratto coi genovesi, stipulato nello scorso autunno, ma è anche protetto da un’appendice che gli consente di recedere dall’impegno con la Samp qualora arrivasse la chiamata da parte di una squadra di livello superiore. Ora, ammettendo con molte remore che il Milan attuale offra garanzie migliori della Sampdoria, è probabile che di fronte ad una chiamata di Berlusconi, Montella ceda e si svincoli dal contratto con il presidente Ferrero. Tre nomi per un solo obiettivo: riportare in alto il Milan, ma anche un’unica grande certezza: chi siederà il prossimo anno sulla panchina rossonera non basterà ad aiutare la formazione milanese, servirà anche un massiccio ausilio della presidenza, una campagna acquisti rilevante ed un progetto che dia finalmente dei risultati concreti.