29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Calcio

Ancelotti: “L’anno scorso sono stato vicino al ritorno al Milan, ma il rilancio dei rossoneri è complicato”

L’ex tecnico rossonero rivela come il contatto con Galliani nel giugno 2015 lo stesse per riportare a Milanello. L’allenatore di Reggiolo avrebbe evitato questo disastro?

CATANZARO - Ospite del premio Nicola Ceravolo a Catanzaro, Carlo Ancelotti ha rilasciato importanti dichiarazioni e riferimenti sul Milan, su quello glorioso del passato e su quello avvilente del presente: «Dispiace vedere il Milan in queste condizioni - riconosce il futuro tecnico del Bayern Monaco - e io mi auguro possa risalire perché resto un tifoso milanista, ho conosciuto tanta gloria in rossonero sia da calciatore che da allenatore con tre finali di Coppa Campioni in cinque anni. L’estate scorsa parlai a lungo con Galliani, al Milan mi rivolevano e io ho seriamente pensato di tornare, ero molto combattuto. Il rilancio del Milan è molto complicato, però, sarà dura tornare in alto, ci vorrà molto tempo ed una programmazione attenta. I cambi di allenatore sono la conseguenza dei risultati, fa male vedere il Milan settimo dietro al Sassuolo». A molti tifosi del Milan, oltre al magone, è sorta una domanda: se davvero Ancelotti fosse tornato lo scorso anno sulla panchina rossonera, avrebbe ottenuto i risultati tanto attesi ed ormai sconosciuti da quattro anni a questa parte? Le risposte sono fondamentalmente due: il Milan attuale è irrilanciabile, certo l’esperienza di Ancelotti avrebbe forse consentito ai rossoneri di farsi largo con più decisione nella nebbia in cui è sprofondata la compagine milanese, ma a rigor di logica è difficile pensare che il tecnico reggiano avrebbe potuto portare la sua vecchia squadra nei primi tre posti, perché l’organico milanista è povero, povero di talento, povero di personalità, povero di idee. La seconda risposta taglia poi drasticamente la proverbiale testa del toro: Ancelotti è stato tentato dal ritorno al Milan, ma è evidente che quando ha ascoltato i programmi di Galliani (ammesso che ve ne fossero), ha preferito declinare l’offerta e lasciare nel cuore dei sostenitori rossoneri il ricordo glorioso delle sue gesta. Un tecnico così affermato, oggi non metterebbe piede a Milanello nemmeno sotto tortura, come del resto ha dimostrato pure Antonio Conte, volato a Londra alla corte del Chelsea dopo aver gentilmente rispedito al mittente le fumose ambizioni di un Milan ormai in declino costante.