29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Coppa del mondo di sci alpino

Brignone ancora sul podio, vince Vonn

Federica ha accusato un dolore al braccio sinistro causato da una botta durante la prima discesa. Nulla di preoccupante per l'azzurra che ha chiuso sul podio al termine di una rimonta fantastica. Buona anche la gara di Marta Bassino giunta nona. Quattordicesima Manuela Moelgg.

ARE - Fuori Mikaela Shiffrin per una caduta durante il riscaldamanto (in ospedale per degli esami al ginocchio destro) spunta il talento di Lindsey Vonn che ha vinto il gigante femminile di Are su una pista accorciata a causa del vento. La supercampionessa statunitense (71 vittorie, quarta consecutiva in questa stagione) ha chiuso le due manche in 2'04:70 davanti all'austriaca Eva-Maria Brem distanziata di 7 centesimi. Ottima terza Federica Brignone a 35 centesimi. La Brignone ha accusato un dolore al braccio sinistro causato da una botta durante la prima discesa. Nulla di preoccupante, comunque, per l'azzurra che ha chiuso sul podio al termine di una rimonta fantastica. Buona anche la gara di Marta Bassino giunta nona. Quattordicesima Manuela Moelgg.

Brignone: «Fantastico, pensavo di mollare, poi il podio»
Nemmeno il dolore di una fortissima frustata rimediata nella prima manche inforcando con il braccio sinistro una porta dopo una quindicina di secondi ha messo freno alla cavlcata di Federica Brignone che, dop il successo di Soelden e il terzo posto di Beaver Creek, tiene aperta la propria striscia sul podio in Coppa del mondo anche nell'appuntamento di Are. «Devo fare i complimenti a tutto lo staff - spiega la venticinquenne valdostana del Centro Sportivo Carabinieri, al decimo podio in carriera nella sfera di cristallo -. Alla fine della prima manche non riuscivo nemmeno a muovermi per colpa della botta alla spalla che avevo rimediato inforcando con un braccio una porta. Ho pensato anche di non partire nella seconda manche, ma il dottore mi ha fatto un'infiltrazione permettendomi di partire regolarmente nella seconda. A quel punto non ho pensato più a nulla, mi sono concetrata esclusivamente sulla pista e mi sono lanciata. Questo podio vale tantissimo per il modo in cui è maturato, con una prima manche in cui la partenza abbassata mi ha penalizzato perchè quel tratto era particolarmente tecnico, e poi ho commesso un grave errore che poteva costarmi caro. Nella seconda invece non avevo più nulla perdere, così ho realizzato il miglior tempo, dimostrando a me stessa che quest'anno posso togliermi delle soddisfazioni». Un pensiero va anche alla maglia rossa di leader della specialità che indossa sin dal primo gigante di Soelden. «E' un colore che mi è sempre piaciuto, sono quasi due mesi che la indosso e comincio a sentirla una parte di me...».