27 agosto 2025
Aggiornato 22:30
Calcio - Serie A

Milan, la preghiera del tifoso Salvini

Il numero uno della Lega, grande amico di Silvio Berlusconi, lancia un allarme importante: «Vorrei che il calcio non venisse svenduto al primo che arriva dall’estero».

MILANO - Se c’è una cosa che Matteo Salvini non ha mai nascosto è la sua storica passione rossonera. Indipendentemente dalla sua amicizia politica con il numero uno del Milan Silvio Berlusconi, il cuore del leader della Lega ha sempre pulsato per quei colori, scelti in un lontano dicembre di 116 anni fa da Herber Kilpin. 

Ed è per questo che in un momento storico così delicato per il futuro dell’ex club più titolato al mondo, proprio da Salvini si è elevata una preghiera sentita al patron milanista: «Fatto salvo che io pur di vincere con il Milan sono pronto ad accogliere un eschimese, un neozeolandese o chiunque sia disposto a metterci due quattrini, mi piacerebbe che anche il calcio non venisse svenduto al primo che arriva dall’estero». 

Salvini: «Penso a Ferrero»

Queste le parole del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, a margine dell'inaugurazione in Consiglio regionale a Firenze di un presepe del Carroccio, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulla ancora mancata concretizzazione dell'offerta per l'acquisizione del Milan da parte dell'imprenditore thailandese, Bee Taechaubol, e se questa circostanza non dimostri che sia meglio avere proprietari italiani per i club calcistici nostrani. «Visto che di imprenditori italiani di successo, pensiamo alla Ferrero, ce ne sono tanti, mi piacerebbe che potessero fare la loro parte per il bene della nostra squadra».