Pellegrini: Sono abituata alle pressioni
Pronta per le gare di 200 e 400 stile libero: Mi chiuderò in una bolla protettiva nella quale farò entrare solo le persone che mi danno serenità. A Pechino ha funzionato, spero sia così anche a Londra
VERONA - Federica Pellegrini si avvicina all'appuntamento olimpico senza paura e fiduciosa di poter fare bene. Per allenarsi, la nuotatrice azzurra è tornata nella sua Verona: «Qui posso essere più vicino alla mia famiglia, ho tutto quello che mi serve per caricarmi al meglio in vista di Londra - racconta -. La struttura per gli allenamenti è perfetta, la città anche».
EGOISTA NELLO SPORT - Tutta Italia tiferà Pellegrini agli imminenti Giochi di Londra nelle gare di 200 e 400 stile libero, nelle quali sono attese medaglie importanti: «A questo tipo di pressione mi sono ormai abituata. Speranza di tutto lo sport italiano? Non ci penso - risponde l'azzurra -, non ci voglio pensare. Sono sempre stata molto egoista da un punto di vista sportivo. Penso solo a me stessa e alle gare che devo affrontare. Sarà così anche a Londra. Mi chiuderò in una bolla protettiva nella quale farò entrare solo le persone che mi danno serenità. A Pechino ha funzionato, spero sia così anche a Londra».
MUFFAT PERICOLOSA - Infine, sulle avversarie: «Sarei bugiarda se vi dicessi che non ho visto i tempi che hanno fatto - spiega l'olimpionica dei 200, nonché primatista mondiale su entrambe le distanze preferite -. Ma non ci voglio pensare. Voglio solo concentrami su di me, sul lavoro fatto e da fare in vista delle gare olimpiche. La Muffat è certamente pericolosa e non credo tanto, come si dice in giro, che agli appuntamenti importanti non dia il meglio perché sente la pressione - conclude -. Poi ci sono le americane: la Schmitt e la Franklin».