19 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Doping

Contador: io un esempio di pulizia

Lo spagnolo: «Andrò fino in fondo. Disgustato dalla proposta di un anno di stop»

MADRID - «Non mi sono mai dopato e lo dico chiaramente: mi considero un esempio di pulizia e farò ricorso in ogni sede. Andrò fino in fondo». Lo ha detto Alberto Contador, tre volte vincitore del Tour de France, che oggi nel corso di una conferenza stampa ha fatto sapere di avere ricevuto «una proposta di squalifica per un anno» in merito alla sua positività al clenbuterolo riscontrata in occasione dell'ultima edizione della Grande Boucle.

«Sono disgustato dalla proposta», ha detto Contador, che ha definito «vergognoso che questa proposta sia arrivata alla stampa prima dell'ufficialità»: «Ho sofferto tanto per arrivare dove sono», ha spiegato il ciclista spagnolo, «mi sono sottoposto a controlli a sorpresa mentre ero a casa, a cena con la famiglia, a feste di compleanno o al ristorante. L'ho fatto perché credevo nel sistema antidoping, ma non ci credo più».

Contador, che rischia una squalifica massima di due anni e la revoca del Tour vinto nel 2010, ha assicurato di non essersi «mai dopato» ribadendo la sua versione: la positività al clenbuterolo fu causata da una bistecca contaminata. «L'unico errore che ho commesso è stato mangiare quella carne», ha detto, «ma siamo di fronte ad una regola completamente obsoleta, una regola che tutti gli specialisti sanno non essere al passo con le regole attuali». Contador ha inoltre affermato che il clenbuterolo, a suo dire assunto inconsapevolmente, non ha giocato un ruolo determinante nel suo terzo successo al Tour: «E' una sostanza che non mi ha aiutato a vincere il Tour de France», ha detto.