23 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Ciclismo

Liquigas: portiamo Torri in tribunale

Il General manager del team Amadio scettico sulla reazione del Coni: «Una pacca sulle spalle»

ROMA - Il team Liquigas è intenzionato a portare in tribunale Ettore Torri per le dichiarazioni «gravissime» rilasciate ieri nell'intervista ad Associated Press dal capo della Procura Antidoping del Coni. Lo ha annunciato il general manager della squadra italiana, Roberto Amadio, che in un'intervista ad Apcom ha suggerito al Coni di «riflettere maggiormente» sulla «riconferma» di Torri e ha negato l'esistenza di quello che il procuratore ha definito «doping di famiglia».

«La nostra è la risposta di una società sportiva, non abbiamo risposto in qualità di squadra di Ivan Basso», ha precisato Amadio, raggiunto telefonicamente, replicando ad una domanda su quanto affermato ieri da Torri: «Non entriamo neanche nel merito di quello che Torri ha detto sul conto della sorella di Basso, perché quello è un problema di Elisa e io non vedo il nesso con il fratello, il quale ha già pagato per quanto doveva pagare. Questa storia del doping di famiglia l'ha tirata fuori Torri ma per noi non esiste».

Liquidato così il problema sollevato da Torri - che il capo della procura antidoping del Coni ha segnalato riferendosi anche a Riccardo Riccò - Amadio preannuncia le contromosse della sua squadra: «Quello che ha detto Torri è gravissimo perché accusa tutti. In pratica», dice il general manager, «ha affermato che noi lavoriamo per barare. Questo è gravissimo per le squadre che fanno il massimo per lavorare onestamente. Per questo chiederemo i danni». Al Coni o a Torri? «Questo lo deciderà la società, ma penso più a Torri», ha detto Amadio.

Il dirigente del team si è mostrato scettico circa la presa di posizione del Coni, che in mattinata ha chiarito con Torri la provocazione sulla «depenalizzazione» del doping in un colloquio tra il procuratore, il presidente del comitato olimpico nazionale Gianni Petrucci e il segretario generale Raffaele Pagnozzi. «Si sono dati una pacca sulle spalle», ha detto Amadio, «lo hanno riconfermato nel suo incarico mentre secondo me bisognava riflettere maggiormente. Magari, non lo escludo, rifletteranno in seguito. Torri si deve prendere le responsabilità di quello che ha detto, sono cose gravi nei confronti del mondo del ciclismo che sta dimostrando di combattere il doping». (segue)