19 marzo 2024
Aggiornato 04:30
Mondiali 2010

Il venerdì nero di Capello, l'Inghilterra rischia

La situazione del girone concede speranze di qualificazione a tutti. La Germania cade contro la Serbia, gli States frenano la Slovenia

JOHANNESBURG - Il venerdì nero dell'Inghilterra rischia di far deragliare le speranze Mondiali di Fabio Capello. Dopo il deludente 1-1 con gli Stati Uniti la selezione inglese ha fatto passi indietro sul piano del gioco e della concretezza incappando in uno 0-0 con l'Algeria che, classifica alla mano, espone la squadra di Capello al pericolo di uno storico flop. Lenta e inconcludente, la nazionale dei Tre Leoni ha sbattuto per 90 minuti più sui propri limiti che sulla tenuta comunque discreta dell'Algeria, riuscita a sfiorare il colpaccio in un paio di occasioni. L'Inghilterra ora si ritrova al secondo posto nel Gruppo C insieme agli Stati Uniti a quota due punti, due in meno rispetto alla Slovenia e uno in più nei confronti dell'Algeria, rimasta in corsa grazie a questo pareggio inatteso.

La situazione del girone concede speranze di qualificazione a tutti. Il futuro dell'Inghilterra dipenderà dalla cruciale sfida alla Slovenia, che ieri ha pareggiato per 2-2 con gli Stati Uniti gettando al vento un doppio vantaggio e la certezza matematica della qualificazione. Gli States, dopo un avvio incerto, hanno acceso la partita più spettacolare di questo primo scorcio di torneo dando vita ad una splendida rimonta arrivata a sfiorare il finale hollywoodiano: i ragazzi del 'soccer', che nell'ultima giornata se la vedranno con l'Algeria, dopo avere agguantato il 2-2 con le reti di Landon Donovan e Michael Bradley si sono visti annullare il gol del sorpasso per una decisione discutibile dell'arbitro, probabilmente dovuta ad un 'abbraccio' in area slovena.

Arbitro protagonista in negativo anche nella sconfitta della Germania, piegata per 1-0 dalla Serbia con la complicità di una incomprensibile doppia ammonizione a Miroslav Klose (salterà la decisiva sfida al Ghana, in campo oggi contro l'Australia). Ordinata, efficace e a tratti spettacolare, la selezione tedesca ha convinto nuovamente sul piano del gioco ma è uscita sconfitta contro una Serbia fortunata e tutt'altro che esaltante. Il match che ha messo in discussione il Gruppo D si è deciso nell'arco di un minuto: al 37' la Germania rimane in dieci per il secondo giallo a Klose - culmine di una direzione arbitrale estremamente deludente - e al 38' la Serbia colpisce con Milan Jovanovic, autore del gol partita che rimette in carreggiata Dejan Stankovic e compagni dopo la sconfitta all'esordio con il Ghana. Nonostante l'inferiorità numerica la Germania ha continuato a costruire gioco e occasioni da gol, ma la giornataccia di Podolski (tante occasioni mancate e un rigore fallito) ha impedito alla Mannschaft di ottenere un pareggio che avrebbe avvicinato la qualificazione agli ottavi.

Nel ritiro azzurro, intanto, quella di ieri è stata la giornata di Daniele De Rossi. Il centrocampista azzurro ha minimizzato il tifo-contro di Radio Padania: «E' una piccola emittente», ha detto De Rossi, «e in Italia c'è sempre chi fa il diverso. Io mi preoccuperei se dieci milioni di italiani tifassero contro. Vorrà dire che se la Padania farà il Mondiale, tiferemo contro». Se il centrocampista della Roma ha strappato un sorriso, nel penultimo allenamento prima della cruciale sfida alla Nuova Zelanda non c'è stato spazio per il buon umore. La furia di Marcello Lippi si è scatenata sugli attaccanti azzurri. Il ct della nazionale italiana, irritato ancora una volta dalla scarsa vena in fase di trasformazione dei suoi uomini, ha urlato ai suoi e scagliato un pallone a terra per la rabbia. «Se non attaccate mai l'area di tiro, non segnerete mai», ha detto Lippi ai vari Alberto Gilardino, Vincenzo Iaquinta e Antonio Di Natale. «Quando i vostri compagni hanno la palla, non potete girovagare per il campo e guardarli. Dovete attaccare gli spazi in attacco».