Olimpiadi, Roma in testa nella gara con Venezia
Secondo il Messaggero: «Venezia non offrirebbe garanzie per investimenti e impianti secondo i dossier presentati al Coni»
ROMA - Manca meno di un mese alla scelta della candidata italiana alle Olimpiadi 2020 e Roma, secondo il Messaggero, è in testa su Venezia: il quotidiano romano lo afferma in base ai dossier presentati al Coni, «da cui emerge che mentre la Capitale ha già gli impianti e ha previsto un bilancio di spesa di 13 miliardi di euro, la città lagunare che non ha stadio olimpico nè piscina, è ancora ferma a una serie di progetti».
Il Messaggero sembra citare fonti del Coni e afferma che il comitato olimpico «non vuole rischiare, optando per Venezia, di vedersi negare l'Olimpiade per il ritardo dei lavori»: il Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, che sceglierà nel 2013, già nel 2012 visiterà le città candidate.
Il dibattito politico «è molto serrato ma la decisione sarà esclusivamente tecnica» assicura l'inchiesta di Carlo Santi. Il Coni incontrando lunedì il comitato veneziano avrebbe chiesto «molti chiarimenti»: Venezia ha previsto un bilancio dei appena 2,5 miliardi (a parte gli investimenti per gli impianti) ritenendo che i costi per l'organizzazione saranno assai bassi. Ma l'aspetto finanziario è quello che interessa di più al Coni perché «ne discende il valore dell'edizione».
Il Coni, scrive il quotidiano romano, ha chiesto chiarimenti a entrambe le candidate anche sugli impianti per capire meglio i tempi di realizzazione. E questo vale soprattutto per Venezia, che gli impianti non li ha: manca lo Stadio Olimpico che nascerebbe a Tessera (costo previsto 95mila euro), e non c'è la piscina.