5 maggio 2024
Aggiornato 12:00
Agopuntura

Prima seduta di agopuntura? tips & tricks per scegliere un bravo agopuntore

Maurizio Lombardi a Diario Salute TV: «Un bravo agopuntore deve aver conseguito una laurea, un esame di stato e aver seguito un corso riconosciuto dalla FNOMCeO e dalla FISA. Ma soprattutto, non deve essere un tuttologo»

Quando un paziente mi chiede: come faccio a trovare un bravo agopuntore? Io rispondo sempre in questo modo: «In Italia l’agopuntura, fortunatamente, è un atto medico, quindi la prima cosa da verificare è che il proprio agopuntore sia laureato in medicina e abbia conseguito anche l’esame di stato», spiega il dottor Maurizio Lombardi, medico agopunture FISA. In secondo luogo, esiste anche una legislazione italiana che dice che il corso di agopuntura post laurea debba essere di tre anni, con un monte ore di 400.

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    Maurizio Lombardi a Diario Salute TV: «L’agopuntura migliora la vita dei pazienti oncologici riducendo nausea, dolori e assunzione di farmaci, ma non può sostituire in alcun caso la terapia tradizionale medica».

Il medico deve essere iscritto a un’apposita associazione
«La cosa più importante è che l’agopuntore sia medico, che abbia fatto un corso almeno triennale e che faccia parte di una federazione, di un’associazione che sia accreditata. Sicuramente in Italia la più importante è la FISA – la Federazione Italiana delle Società di Agopuntura – della quale faccio parte anche io e in cui ci sono più di tremila medici iscritti. Tali medici sono iscritti al registro dei medici agopuntori pressi l’ordine dei medici della città in cui lavorano», continua il dottor Lombardi. 

I criteri per scegliere un bravo agopuntore
«Ricapitolando: un buon agopuntore deve essere prima di tutto medico, poi abilitato alla professione. Deve anche aver fatto un corso di agopuntura riconosciuto dalla FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) e riconosciuto dalla FISA. Inoltre, possibilmente, dovrebbe non fare troppe cose: io diffido sempre dei tuttologi. Quelli che fanno quattromila cose dall’osteopatia, al massaggio o allo sciamanesimo magari sono meno informati di chi si concentra solo su un certo tipo di lavoro, come avviene in tante altre professioni», conclude il dottor Maurizio Lombardi.