Reflusso gastroesofageo, cos'è come si manifesta, sintomi e cure
Cos’è il reflusso gastroesofageo, le differenti cure in base alla gravità del problema. Tutti i consigli del dottor Floriano Rosina
Il reflusso gastroesofageo rappresenta senz’altro una delle principali indicazioni per cui le persone si recano dal gastroenterologo. Occorre dire che nella maggior parte dei casi è il medico di famiglia stesso a trattare e risolvere il reflusso gastro esofageo – spiega il dottor Floriano Rosina, esperto in gastroenterologia.
Cos’è il reflusso gastroesofageo
«Il reflusso è rappresentato dalla risalita del contenuto gastrico, di natura acida, verso l’esofago. Quest’ultimo non è attrezzato per sostenere questo tipo di reflusso, per cui da una parte si possono manifestare delle lesioni anatomiche: l’esofagite, le sue più temibili complicanze come l’esofago di Barret. Spesso i sintomi sono caratterizzati dal bruciore e acidità. Quello che in piemontese viene definito brusacoeur (bruciacuore). Terminologia utilizzata anche in lingua inglese (heartburn) – perché da tutte le altre parti non si utilizza tale definizione», continua il dottor Rosina.
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Cosa fare in caso di reflusso gastroesofageo
«La terapia per il reflusso è molto simile a quella che si usa per l’ipertensione arteriosa o per l’ipercolesterolemia. Questo perché si tratta di una cura che non è in grado di risolvere definitivamente il problema ma che per la maggior parte è efficace solo durante l’assunzione. In realtà, con i farmaci che abbiamo non riusciamo ad agire su ciò che è la causa principale del reflusso. Quindi non si può agire su questa valvola – il cardias – che tiene poco. Ma riusciamo ad agire modificando le caratteristiche del succo gastrico».
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I farmaci per il reflusso gastroesofageo
«Attualmente esistono dei farmaci realmente efficaci rappresentati dagli inibitori di pompa protonica che riescono ad abbattere sensibilmente l’acidità gastrica. Di conseguenza, si assiste ancora a un reflusso, ma non si tratta più di un reflusso acido. Diviene così un reflusso neutro che non è in grado di determinare dei sintomi. L’utilizzo di questi farmaci dipende un po’ dall’entità del reflusso. I soggetti che presentano continuamente dei sintomi di malattia da reflusso come acidità o bruciore necessitano di questo genere di terapia. Però i soggetti che invece presentano solo sporadicamente questo tipo di sintomi possono giovare dell’assunzione temporanea e al bisogno, di farmaci che anziché inibire la secrezione gastrica tamponano il refluito con un meccanismo di tipo squisitamente clinico. Cioè con i vari farmaci che si trovano comunemente in commercio e che inibiscono questa acidità gastrica», conclude il dottor Rosina.
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