Squirting, mito o realtà?
Esiste davvero lo squirting (o eiaculazione femminile)? Perché alcune donne riescono ad averlo e altre no? Le risposte della sessuologa Monica Cappello
E’ una domanda che si pongono in tanti, a cui la scienza non è ancora stata in grado di dare una risposta seria. Eppure, ci sono donne che giurano di aver avuto una vera e propria eiaculazione, come l’uomo. Mentre altre non ne hanno mai sentito parlare. Ma lo squirting è un realtà? Risponde la sessuologa Monica Cappello.
Ha qualcosa a che fare con il famigerato Punto G?
Sicuramente non ha niente a che fare con il Punto G, considerando che anche in questo caso molti scienziati ne negano addirittura l’esistenza. Ma allora esiste o no l’eiaculazione femminile? Se andiamo a ritroso nel tempo troviamo alcuni ricercatori che hanno approfondito l’argomento. Il più noto – e antico – è Regnier De Graaf un anatomista che, intorno al 1600, scrisse dei fluidi femminili «che zampillavano» durante l’eccitazione sessuale. A sua detta tutto ciò era reso possibile grazie a una sorta di «prostata» situata sulla parete anteriore della vagina, accanto all’uretra.
Non tutte le donne sono uguali
La questione più importante è che le donne non sono tutte uguali. Ecco quanto emerso da uno studio dell’Università dell’Aquila che ha rilevato molte differenze nella micro-anatomia di ogni donna. Ciò significa che la dimensione dell’apertura delle ghiandole periuretrali è estremamente varia – in alcune quasi non esiste. Probabilmente questo è il motivo per cui alcune donne sono in grado di avere lo squirting o il gushing.
Il liquido della prostata femminile è uguale a quello maschile?
La prostata femminile viene conosciuta anche con il come di ghiandola di Skene, secerne un liquido che presenta molte somiglianze, sia a livello ormonale che chimico, con quello della prostata. La ghiandola prende il nome di Alexander Skene, un ginecologo scozzese che si basò sugli studi di Regnier De Graaf.
Quanto liquido durante l’eiaculazione femminile?
Il liquido che esce durante l’orgasmo di una donna è estremamente variabile non solo a causa delle dimensioni dell’apertura delle ghiandole periuretrali, ma anche a seconda del riempimento e svuotamento delle ghiandole che si verifica durante l’eccitazione sessuale.