26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Sugar tax

Sugar Tax, arriva la prima tassa sulle bevande zuccherate?

La proposta è chiara: per combattere obesità e diabete bisogna ridurre il consumo di zucchero. L’idea è quella di aggiungere una tassa su tutte le bevande zuccherate

Sugar tax, una tassa sulle bevande zuccherate?
Sugar tax, una tassa sulle bevande zuccherate? Foto: K321 | Shutterstock Shutterstock

La proposta è già stata fatta, grazie a una lettera aperta al Ministro della Salute Giulia Grillo. E la prospettiva è quella di chiedere l’introduzione di una nuova tassa per proteggere la nostra salute. L’idea, in sintesi, sarebbe quella di inserire una sugar tax allo scopo di ridurre i casi di obesità e malattie metaboliche come il diabete, condizioni complicate non poco dal consumo di bevande zuccherate. L’iniziativa è stata promossa dal quotidiano il fatto alimentare e pare aver ottenuto un grande appoggio dalla Società Italiana di Diabetologia (Sid).

Il 20% in più
Più specificatamente, l’idea sarebbe quella di aggiungere una tassa del 20% relativo al contenuto di zucchero che si trova in una bibita. A un rapido calcolo, si otterrebbero circa 235 milioni di euro che potrebbero essere investiti in campagne a favore di un’alimentazione sana. L’iniziativa si ispira a un modello già esistente in Gran Bretagna, luogo in cui si è assistito a una modifica parziale di molte ricette. In questo modo gli stessi produttori hanno ridotto o sostituito gli zuccheri presenti inizialmente nelle bibite analcoliche.

L’Italia in fondo alla lista
Se pensate che l’idea sia solo italiana, vi sbagliate di grosso, perché la Sugar Tax – oltre alla Gran Bretagna – è stata approvata anche dalla Francia, dal Belgio, dall’Irlanda, dagli Stati Uniti, dal Portogallo, dall’Ungheria, dalla Finlandia, dal Cile e dal Messico. Ecco il motivo per cui anche il Fatto Alimentare ha richiesto che la tassa potesse essere introdotta in Italia. A sostenere la richiesta ci sono anche la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), l’European Childhood Obesity Group (ECOG) e la Slow Medicine.

Cinque grammi per 100ml
La Gran Bretagna, uno degli ultimi paesi a introdurre la sugar tax, ha proposto una tassa incrementale al di sopra di cinque grammi di zucchero per 100 ml di bibita. Secondo il presidente della Sid, questa è una soluzione «molto interessante anche se va ribadito che l'acqua resta sempre la bevanda più salutare».

Troppi diabetici in Italia
Solo nella nostra penisola, troviamo il 6,3% delle persone affette da diabete, ma se consideriamo la popolazione obesa il tasso sale vertiginosamente. Tuttavia, questa condizione – l’obesità – sta aumentando vistosamente tra i bambini, ricordiamo infatti che ne soffre ben uno su dieci e che il 21% ha un peso eccessivo. «Di fronte a questi numeri non si può restare a guardare e bisogna intervenire. La lettera al ministero della Salute per l'introduzione della sugar tax, alla quale anche la Sid ha dato la sua adesione, rappresenta un esempio concreto di questa volontà di voltare pagina, verso uno stile di vita più salutare. Ma è anche necessario promuovere iniziative che investano i vari campi della prevenzione, dall'alimentazione alla lotta alla sedentarietà. È importante inoltre porgere il messaggio della prevenzione con un linguaggio da modulare rispetto al target che si vuole raggiungere. E le persone più vulnerabili, oltre che bambini e adolescenti, sono quelle appartenenti alle fasce sociali più svantaggiate. Infatti, sia la prevalenza dell'obesità che del diabete tipo 2 nel nostro paese è più elevata al Sud e nelle classi sociali economicamente più svantaggiate», spiega Francesco Purrello, presidente Sid. «Non sappiamo se questa petizione trasversale per l'introduzione della sugar tax in Italia andrà in porto e se sì con quali modalità. Quel che è certo è che come società scientifica chiediamo fin da ora che gli eventuali proventi derivanti da questa tassazione vengano reinvestiti in misure di prevenzione», conclude Purrello.

Contribuisci anche tu!
Se sei un medico, un nutrizionista o un dietista, anche tu puoi contribuire all'introduzione della Sugar Tax. Per farlo è sufficiente collegarsi al sito de Il Fatto Alimentare e compilare il modulo che si trova in fondo a questa pagina. Al momento hanno aderito più di 170 professionisti e 6 società scientifiche.