18 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Nuovi studi sui grassi

Grassi saturi e latticini proteggono il cuore, anzichenò

Un nuovo studio suggerisce che pensare ai latticini e ai grassi saturi come un nemico è sbagliato, e che invece proprio questi proteggerebbero cuore e arterie, riducendo il rischio di infarto e ictus

Latticini e grassi saturi
Latticini e grassi saturi Foto: nevodka | shutterstock.com Shutterstock

Anni e anni di ritornelli sul fatto che latticini, formaggi, burro – e in sostanza i grassi saturi – fanno male a cuore e arterie ci hanno indotto a consumare prodotti ‘light’, a basso contenuto di grassi o, in casi estremi, ad abbandonare del tutto il consumo di questi prodotti. Ma, da un po’ di tempo a ‘sta parte, sono molti i nuovi studi che invece ci informano di come proprio i grassi saturi siano in realtà importanti per la salute cardiaca e cardiovascolare. Da non ultimo, uno studio canadese, che suggerisce come l’assunzione di prodotti caseari possa proteggere dal rischio di infarto e ictus.

Con moderazione
Certo scalzare del tutto le linee guida in uso da ‘secoli’ non è semplice, e quando si tratta di andare controcorrente, i ricercatori ci vanno cauti. Ecco perché, in questo studio si afferma che i latticini possono sì proteggere dalle malattie cardiache, cardiovascolari e ictus, ma per questo bisogna tenersi moderati, e assumere in media tre piccole porzioni di latticini al giorno.

Lo studio
Il dott. Mahshid Dehghan della McMaster University in Canada, e colleghi, hanno condotto uno studio internazionale coinvolgendo diversi Paesi a basso e medio reddito. In questi Paesi, rispetto a quelli ad alto reddito, in media si consumano meno latticini. Secondo i ricercatori, una quantità moderata di latticini, come per esempio tre porzioni al giorno, possono proteggere il cuore anziché danneggiarlo. Un consiglio che gli autori indirizzano soprattutto a coloro che hanno escluso del tutto o quasi i latticini dalla loro dieta. E i risultati, sempre secondo i ricercatori, sono validi sia per i Paesi a basso e medio reddito che quelli ad altro reddito. Lo studio Pure (prospettico epidemiologico rurale urbano) ha coinvolto oltre 135mila persone in 21 Paesi in tutto il mondo: dal Canada alla Svezia al Brasile, al Bangladesh e alla Tanzania. I partecipanti sono stati seguiti circa la loro salute per quasi nove anni.

Conta l’insieme
Le ricerche spesso si concentrano su un solo aspetto, invece di considerare il tutto. Per esempio, si analizzano soltanto gli effetti dei grassi saturi di per sé, senza appunto considerare che nei latticini questi si trovano insieme ad altre sostanze che nel bilanciano gli effetti. Per cui lo spauracchio del colesterolo ‘cattivo’ o LDL, spesso viene a cadere. Come infatti sottolinea il dottor Dehghan, i prodotti caseari come formaggi e yogurt contengono anche sostanze nutritive che fanno bene, tra cui amminoacidi specifici, grassi insaturi, vitamina K1 e K2, calcio, magnesio e potassio. Secondo il ricercatore, rifiutando i latticini a priori e nella loro totalità, si sta buttando via il bambino con l’acqua sporca.

In ogni caso
Per concludere, i ricercatori avvertono che, in ogni caso, non bisogna eccedere con il consumo di latticini. Questo perché ogni forma di eccesso è dannosa, fosse anche solo di acqua fresca. «Non incoraggiamo le persone che assumono da 6 a 7 porzioni al giorno ad aumentare il loro consumo – sottolinea Dehghan – Il messaggio dello studio è moderazione». Per porzione, i ricercatori intendono un bicchiere di latte o yogurt 244 g, una fetta di formaggio da 15 g o un cucchiaino di burro.

I risultati dello studio
In base a quanto emerso dall’analisi dei dati raccolti, i ricercatori hanno scoperto che le persone che consumavano tre porzioni di latte, formaggio o yogurt al giorno presentavano tassi più bassi di malattie cardiovascolari e una mortalità inferiore rispetto a coloro che ne consumavano meno. Lo studio completo è stato pubblicato sulla rivista The Lancet.