Il tuo cervello è sano? Te lo dice questo test

Quanto ti senti giovane? La chiave, per sapere se il tuo cervello è sano è, infine, racchiusa nella tua risposta. Alcuni scienziati, infatti, hanno effettuato una ricerca piuttosto insolita ma, grazie ad alcune scansioni cerebrali, sono riusciti a comprendere che le persone che si sentono più giovani interiormente sono diverse da quelle che, al contrario, percepiscono totalmente la loro età. Ecco i risultati ottenuti dai ricercatori.

Quanto sei giovane davvero?
I ricercatori hanno effettuato delle scansioni cerebrali allo scopo di comprendere il livello di salute del cervello di alcuni individui. In maniera del tutto inaspettata è emerso che le persone che generalmente si sentono più giovani, hanno un cervello diverso rispetto a quelle che non si sentono così. Gli ever green infatti, presentano una quantità maggiore di materia grigia in alcune regioni tipiche del cervello. Questo è un segno importante di salubrità a livello cerebrale.

L’importanza della materia grigia
La materia grigia svolge numerose funzioni nel nostro cervello, e una delle più importanti è l’effetto spazzino nei confronti di sostanze chimiche dannose. D’altro canto, «le persone che si sentono più giovani hanno le caratteristiche strutturali di un cervello più giovane», ovvero con più materia grigia secondo quanto dichiarato dal professor Jeanyung Chey. Le persone prese in esame durante lo studio avevano un’età compresa fra i 59 e gli 84 anni a cui sono state anche analizzate la salute soggettiva, le funzioni cognitive, la personalità e l’eventuale presenza di depressione.

E se ti senti più vecchio?
Secondo gli scienziati, le persone che si sentono più vecchie possono avere tale sensazione a causa di cambiamenti biologici o stili di vita poco sani. «Se qualcuno si sente più vecchio della loro età, potrebbe essere un segno per loro di valutare il loro stile di vita, le abitudini e le attività che potrebbero contribuire all'invecchiamento del cervello e adottare misure per prendersi più cura della salute del cervello», conclude Chey. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Frontiers in Aging Neuroscience.