23 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Onde pericolose

Jenny, 15 anni suicida: ma per i genitori l’ha uccisa il Wi-Fi della scuola

La giovane Jenny Fry si è tolta la vita a 15 anni, ma non era depressa. A quanto pare, invece, soffriva di quella che è definita un’allergia alle onde della connessione senza fili o Wi-fi

Immagine rappresentativa
Immagine rappresentativa Foto: Shutterstock

REGNO UNITO – Togliersi la vita a soli 15 anni a causa del Wi-Fi, e le sue onde che ormai – e purtroppo per la salute – sono diffuse ovunque. Che lo siano, come spesso accade, non significa che siano innocue. La storia insegna che quello che oggi crediamo non fare male, nel tempo poi si scopre che non era così (basti pensare al DDT o all’amianto o l’esposizione alle onde elettromagnetiche). Se poi una persona è dichiaratamente ‘allergica’ a questo tipo di onde a spirale – che penetrano nell’organismo – le cose si complicano. Ed è proprio quello che sembra sia accaduto a Jenny Fry, di Chadlington nell’Oxfordshire, che si è tolta la vita a 15 anni dopo aver sviluppato una grave forma di quella che è stata definita una vera e propria allergia da Wi-Fi, che aumenta la sensibilità alle onde della connessione senza fili.

Più colpiti i bambini e i giovani
Il Wi-Fi, come detto, è diffuso ormai ovunque – a partire dalle case. Diversi ricercatori, con i loro studi, hanno nel tempo dimostrato che i bambini e i ragazzi sono più sensibili alle onde radio ed elettromagnetiche. I loro cervelli, per esempio, le assorbono in maniera maggiore rispetto agli adulti. Le conseguenze di tutto questo, specie a lungo termine, probabilmente le scopriremo tra qualche anno – ed è probabile non siano positive. Nonostante le evidenze, l’uso del Wi-Fi è in costante aumento.

Non ce la faceva più
La situazione di Jenny era davvero drammatica. Come racconta la madre della ragazza al tabloid inglese Mirror, lei soffriva di gravi disturbi: era paralizzata, era afflitta da forti mal di testa, non riusciva a controllare i propri muscoli e, infine, era anche diventata incontinente. Questa grave condizione l’ha accompagnata per due anni, prima che la portasse ad arrivare al punto di non ritorno. «Credo non ce la facesse più – si sfoga la madre – A scuola non riusciva a concentrarsi a causa delle emicranie, rischiava di perdere l’anno ed era spesso assente». Così, la drastica decisione: quella di togliersi la vita.

Colpa delle onde a scuola
Secondo i genitori dei Jenny, ad aver causato la gravità dei sintomi è stato il Wi-Fi della scuola dal lei frequentata. I sintomi sono comparsi all’improvviso, e i medici all’inizio li hanno attribuiti a un qualche squilibrio ormonale che può colpire durante l’adolescenza. Ma le cose non miglioravano; anzi peggioravano a mano a mano che il tempo passava. Non è un caso che, quando Jenny non andava a scuola, le sue condizioni miglioravano. Solo che quando ci si è resi conto che era l’esposizione continua alle onde del Wi-Fi a provocare i suoi problemi era troppo tardi e i sintomi erano diventati gravi. L’uso del Wi-Fi a scuola, e poi nelle case, nei bar, nelle stazioni, nei giardini… insomma dappertutto espone tutti quanti a un continuo bombardamento di onde – e chi è più sensibili è il primo a risentirne. Forse, le manifestazioni allergiche si alcune persone dovrebbe darci da pensare, perché potrebbero essere delle avvisaglie. Il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) britannico aveva già condotto uno studio in cui emergeva chiaro che i più giovani sono maggiormente sensibili alle onde radio ed elettromagnetiche, le cui conseguenze sono tutte da scoprire. Non sono rari i casi in cui bambini e ragazzi sono colpiti da mal di testa inspiegabili e, ma anche da vertigini, epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso) e altri disturbi neurovegetativi.