29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Genetica

Creato il primo embrione in laboratorio. I prossimi esseri umani nasceranno senza genitori?

Scienziati dell'Università di Maastricht sono riusciti a creare il primo embrione creato artificialmente. I prossimi esseri umani nasceranno in laboratorio?

Ecco il primo embrione artificiale
Ecco il primo embrione artificiale Foto: Crystal ligh | Shutterstock Shutterstock

Chi siamo? E da dove veniamo? Questa è la prima domanda che una persona, dotata di buon senso, si fa. E seppur le risposte sono le più variegate, nessuno sa quale sia la verità. Ma a uno sguardo più attento della nostra nuova scienza verrebbe da pensare che anche noi potremmo essere il frutto di un esperimento eseguito su larga scala, probabilmente in un tempo inimmaginabile, magari ancor prima della comparsa del nostro pianeta. E i dubbi ci vengono ancor di più pensando a ciò che siamo in grado di fare oggi: creare un embrione in maniera totalmente artificiale.

Il primo embrione creato in laboratorio
Siamo arrivati a un incredibile traguardo, con tutti i problemi etici che ne scaturiranno da questo momento in poi. Ma è comunque una conquista, questo è innegabile. Alcuni scienziati, infatti, sono riusciti a unire un ovocita con uno spermatozoo da cellule staminali ottenendo il primo (e unico) embrione artificiale.

Esseri viventi artificiali?
Dobbiamo pensare che un giorno, non troppo lontano, avremo a che fare con esseri viventi artificiali? Questo nessuno può dirlo, quello che è certo è che gli scienziati, con questo esperimento, avevano tutt’altro obiettivo: osservare da vicino i primi passi verso la vita. Con l’embrione artificiale (di topo), infatti, gli studiosi potrebbero vedere l’impianto nell’utero,  nascere la placenta e il reale inizio di una gravidanza. Tutti fenomeni pressoché sconosciuti. «Per la prima volta si studia da vicino un organo straordinariamente importante della riproduzione, ossia la placenta», spiega il genetista Giuseppe Novelli. Ed è un passo essenziale per «comprendere i meccanismi dell'infertilità che nasce da un difetto nell'impianto dell'embrione».

Tutto inizia dalle staminali
I ricercatori dell'Istituto di Medicina rigenerativa dell'Università di Maastricht (Olanda) sono partiti da due gruppi di staminali che danno origine alla placenta. Una volta collocate in una provetta, entrambe hanno iniziato a comunicare tra di loro, instaurando un vero e proprio dialogo. Dopodiché sono riuscite a organizzarsi in una struttura molto simile a quella di un embrione  durante la fase iniziale dello sviluppo. Questa si chiama blastociti ed è quella in cui viene formata la sacca che racchiuderà le cellule staminali.

Blastoide
Il team di ricerca, guidato da Nicolas Rivron, ha ribattezzato l’embrione artificiale con il nome di blasotide. Si tratta, nel dettaglio, di una sferetta formata da un involucro esterno chiamato trofoblasto. Mentre la sezione interna servirà per far nascere il futuro organismo.  

Un risultato senza precedenti
«È un bellissimo risultato per i biologi. Le applicazioni sono di là da venire, ma si può immaginare, in un futuro lontano, un bambino nato da un insieme totalmente artificiale», spiega il genetista Edoardo Boncinelli. In ogni caso al momento, come già detto, non è questo l’obiettivo. Piuttosto è quello di «comprendere i geni che regolano lo sviluppo». Ma non solo: anche quelli che consentono di avere «una visione di quali relazioni, componenti e sinfonie di geni devono entrare in gioco nello sviluppo embrionale». I risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature.

Cosa accadrà in futuro?
Come sempre accade in questi casi, c’è enorme perplessità riguardo la scoperta. Alcuni scienziati potrebbero utilizzarla per mettere a punto scopi tutt’altro che utili all’umanità. Della stessa idea è Francesco D’agostino, presidente onorario del Comitato nazionale di bioetica (Cnb). Quello che è certo è che una volta arrivati a un simile traguardo, abbiamo spianato la via per poter fare ulteriori passi in avanti in termini di genetica e creazioni artificiali. Mentre l’uomo gioca a essere Dio, non possiamo fare altro che porci ulteriori domande sull’origine della vita e tentare di rispondere a uno dei quesiti più antichi della storia umana: è nato prima l’uovo o la gallina?