29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
I pericoli dell’acquario

Tenere un acquario in casa potrebbe ucciderti. È accaduto a un’intera famiglia

L’acquario a volte rappresenta pericoli inaspettati, indipendente dal tipo di pesci che vivono nell’acqua. Ecco perché

I pericoli dell'acquario
I pericoli dell'acquario Foto: Morrowind | Shutterstock Shutterstock

Quanti di noi possiedono uno splendido acquario in casa? Che sia grande, piccolo, dotato di splendidi pesci tropicali o meno il risultato non cambia. Alcuni elementi tipicamente usati all’interno delle vasche dei pesci potrebbero farci ammalare a tal punto da portarci alla morte. Il problema è che il tutto spesso avviene in maniera lenta e silenziosa e difficilmente si riesce a risalire alla vera causa del problema. Ecco cosa è accaduto a un’intera famiglia e ai suoi soccorritori.

Uno dei veleni più mortali al mondo
Un’intera famiglia è stata vittima di uno dei più potenti veleni al mondo, senza quasi rendersene conto fino a che la loro situazione non è peggiorata a tal punto da richiedere un intervento urgente. Si tratta di una particolare tossina che può essere rilasciata da un semplice acquario. Una delle vittime, Chris Matthews, ha detto che le persone dovrebbero essere consapevoli dei rischi cui vanno incontro tendendo in casa un semplice acquario.

Tutto inizia con sintomi simil-influenzali
La storia inizia in maniera insospettabile alcune ore dopo aver dato una pulita all’acquario. Il problema fu che non solo Chris Matthews, cominciò a sentirsi male, ma anche l’intera famiglia. Tutti gli abitanti della casa, infatti, cominciarono avvertire sintomi che somigliavano a una banale influenza. Alcuni di loro avevano anche problemi agli occhi.

Tosse e catarro?
Chris Matthews ha solo ventisette anni e in seguito alla pulizia dell’acquario cominciò a soffrire di dispnea e tosse. Con il passare dei giorni, però, la situazione sembrò peggiorare provocando un rialzo febbrile. L’uomo descrisse il suo stato di salute «peggio di una polmonite». In quel momento, ancora ignorava che una tossina - più precisamente la palitossina - aveva invaso la sua casa.

Chiamata dei soccorsi
Nel giro di breve tempo tutti, nella loro casa, si sono ammalati. Ma ciò che ha destato più sospetti è che persino i loro cani stavano male. Era evidente, quindi, che non poteva trattarsi di un virus influenzale. Di conseguenza, Matthews si allarma e chiama i soccorsi. «Se avessimo passato un'altra notte in quella casa, le nostre vite sarebbero state in pericolo. Certamente i nostri cani sarebbero stati in pessime condizioni, secondo il veterinario. Ma ciò che è davvero è preoccupante è: cosa sarebbe accaduto se ci fosse stato un bambino o un anziano in casa?».

L’arrivo dei soccorsi
La sera stessa sono arrivati sia i soccorritori con l’ambulanza che i vigili del fuoco e tutte e 10 le persone addette sono state portate in ospedale perché anche loro avevano respirato la tossina mortale. A titolo cautelativo sono state chiuse le stradine limitrofe e sono state aggiunte segnalazioni nell’area contaminata.

Cosa è accaduto veramente?
Secondo le prime ricostruzioni sembra che la coppia avesse aperto l’acquario per pulirlo e lo aveva spostato temporaneamente nella loro camera da letto, circa una settimana prima. Durante l’apertura, però, i due hanno estratto una roccia di corallo cercando di raschiarla un po’ per pulirla al meglio. Senza rendersene conto, questa operazione ha permesso il rilascio nell’aria di una tossina mortale. Ciò che ha peggiorato non di poco la situazione è che le tossine si trovavano in camera e loro hanno lasciato la stanza chiusa durante il sonno. I sintomi più gravi, oltre ad aver colpito Matthews, sono stati accusati anche dalla sua ragazza e dalla madre.

Una strana influenza
Il giorno seguente la coppia, al momento del risveglio, non si sentiva totalmente in salute. Ma nessuno ci ha dato troppo peso visto che i sintomi erano lievi. «Ci siamo svegliati la mattina dopo sentendoci intontiti, ma inizialmente abbiamo pensato si trattasse di influenza. Fu quando notammo che i nostri due cani avevano sintomi simili che sapevamo che qualcosa stava succedendo dentro la nostra casa», si legge sul quotidiano Mirror.

Rimozione del corallo
Mentre la famiglia si trovava in ospedale, durante la notte agenti addestrati hanno collaborato con la Public Health England allo scopo di rimuovere il corallo rimasto nell’abitazione. Dopodiché la casa è stata interamente ventilata.

Un corallo che ha molta gente
«Ho visto il corallo descritto come un prodotto esotico ma in realtà è uno dei più comuni in circolazione, è un corallo chiamato xenia pulsante. Non è costoso e molte persone ce l'hanno». Senza considerare che Matthews era un esperto di acquari e pesci tropicali, conosceva praticamente tutti i pericoli. Eccetto questo, ovviamente. «Sapevo della palytoxin, che può ucciderti se ingerita, e che il corallo può causare cose come eruzioni cutanee se non lo maneggi con cura, ma non avevo idea che prendere xenia pulsante dall'acqua potesse disperdere la tossina dispersa nell'aria». È interessante notare come il prodotto, quando viene venduto, viene descritto come «adatto ai neofiti». Ma è evidente che bisognerebbe avvisare tutte le persone dei pericoli che si corrono. «Voglio utilizzare questa esperienza per educare le persone sui rischi e sulle misure che le persone devono prendere».

Un veleno mortale che tutti dovrebbero conoscere
Sul Mirror si legge che il dottor Mike Leahy, che ha presentato la serie National Geographic Bite Me, conosceva i rischi del corallo ed è rimasto stupito di come una cosa simile sia accaduta proprio vicino a casa sua. «La palitossina è il secondo veleno più mortale al mondo, un grammo può uccidere 80 persone, anche se deve essere ingerito per essere così letale», conclude Leahy.

I pericoli della palitossina
Ci sono siti in cui vengono spiegati molto bene i rischi derivanti dall’acquario e delle palitossine, uno di questi è il Tropical Fish Magazine, in cui vi è un articolo molto dettagliato che tutti i proprietari di acquari dovrebbero leggere. In realtà ci sono anche casi precedenti analoghi a quello della famiglia di Matthews, uno di questi è accaduto proprio in Italia. Un derivato precedentemente sconosciuto della palitossina, chiamato ovatoxina-a, viene anche prodotto come aerosol marino dalla dinoflagellata Ostreopsis ovata. Essa provocò seri danni alla salute a centinaia di persone a Genova. Nel 2005 e nel 2006 enormi fioriture di queste alghe si sono verificate nel Mediterraneo. Tutti i malati hanno avuto bisogno di ricovero ospedaliero. I sintomi erano febbre alta, tosse e sibili.

[1] Forino M, Ciminiello P, et al. (2010). «Palytoxins: A still haunting Hawaiian curse». Phytochemistry Reviews. 9(4): 491-500. doi:10.1007/s11101-010-9185-x.