27 agosto 2025
Aggiornato 16:00
Benefici dello zucchero

Lo zucchero? Cura le ferite e potrebbe essere la nuova arma contro i batteri-resistenti

Lo zucchero non fa sempre male, ci sono momenti in cui potrebbe salvarci la vita – anche ai diabetici. I risultati di un nuovo studio

Lo zucchero potrebbe combattere l'antibiotico-resistenza
Lo zucchero potrebbe combattere l'antibiotico-resistenza Foto: Margouillat photo | Shutterstock Shutterstock

Nonostante sia uno degli ingredienti più golosi per dolci, torte e biscotti, ormai tutti un po’ lo temiamo. Stiamo parlando dello zucchero che, da alcuni anni, è sul banco degli imputati, accusato di provocare danni alla nostra salute. Ma c’è uno studio scientifico che sembra aver trovato il suo lato buono: cura le ferite meglio di qualsiasi altro trattamento. E non si tratta affatto di una piccola – e marginale – ricerca. Stiamo parlando di un lavoro scientifico che ha un vinto un premio dal Journal of Wound Care. Ecco di cosa si tratta.

Tutto inizia molti anni fa
Il suo nome è Moses Murandu ed è un bambino nato negli altopiani orientali dello Zimbabwe. In maniera non tanto diversa dai bambini di oggi che vivono nel nostro paese non era infrequente vederlo cadere a terra durante il gioco e farsi qualche taglio. Essendo cresciuto in piena povertà, Moses non aveva a disposizione disinfettanti, ma per guarire le sue ferite il padre gli cospargeva il taglio con il sale. Causando, come è facile intuire, dolore, bruciore e intenso prurito. Tuttavia, c’erano dei momenti in cui la sua famiglia – e di conseguenza lui – aveva a disposizione un ingrediente molto più costoso: lo zucchero. Senza essere uno scienziato (a quei tempi), sia Moses che i familiari, si accorgevano che grazie allo zucchero le ferite guarivano molto prima.

Infermiere nel 1997
Moses cominciò a studiare e cambiò radicalmente la sua vita fino a che, nel 1997, divenne infermiere presso il National Health System (NHS), ovvero il sistema sanitario del Regno Unito. In tali anni cominciò a porsi diverse domande: per quale motivo la medicina occidentale non usava lo zucchero in alcun modo?

Lo studio
Da quel giorno Murandu ha fatto molta strada: è diventato un docente senior presso l’Università di Wolverhampton e svolge accurate ricerche scientifiche. Una di queste riguarda proprio lo zucchero e dai risultati pare che tale ingrediente potrebbe essere la scelta vincente per tutte le persone che vivono in povertà e non possono permettersi un antibiotico. Ma non solo: sembra che anche il Regno Unito voglia prendere in considerazione tale strategia come sostituto dell’antibiotico in caso di batteri resistenti.

Perché lo zucchero funziona?
Muradu spiega che versando un po’ di zucchero su una ferita e applicando poi una benda, questo ingrediente svolge un ruolo chiave nella sua guarigione. Il motivo è molto semplice: lo zucchero ha la virtù di assorbire l’umidità e, di conseguenza, evita ai batteri di prosperare consentendo una guarigione più rapida.

Gli studi che lo confermano
Murandu e il suo team hanno condotto diversi studi in laboratorio, così interessanti da essere emulati da tanti altri ricercatori in tutto il mondo. E le evidenze parlano chiaro: lo zucchero potrebbe essere un’arma contro l’antibiotico-resistenza. Ormai molti scienziati sono convinti ma, come sempre, manca un piccolo tassello per convincere il sistema sanitario a cambiare il metodo di base per sradicare l’antibiotico-resistenza. Per farlo, sono necessari ulteriori soldi alla ricerca e lo zucchero non è un buon candidato se si pensa che la ricerca dipende dalle case farmaceutiche. Brevettare lo zucchero non avrebbero alcun senso. Come sottolinea lo stesso Murandu, tali aziende hanno poco o niente da guadagnare per la ricerca in qualcosa di non brevettabile. Altro dato importante: dagli studi non è emersa alcuna differenza tra l’uso di zucchero di canna o barbabietola.

Una questione di equilibrio
Dai risultati degli studi di Murandu, è emerso che i ceppi di batteri crescevano quando la ferita veniva medicata con piccole concentrazioni di zucchero ma diminuiva vistosamente se le concentrazioni erano elevate. I primissimi risultati furono ottenuti dallo scienziato proprio nella sua terra d’origine. Una donna aveva un piede affetto da una grave infezione ed era pronto per essere amputato. La ferita durava ormai da cinque anni: «aveva avuto una ferita terribile per cinque anni e il medico voleva amputare. Le ho detto di lavare la ferita, applicare lo zucchero, lasciarlo e ripetere. La donna ha ancora una gamba», spiega Murandu. Ecco perché sono in molti a essere interessati ai risultati ottenuti da Murandu.

Domande lecite
Murandu negli ultimi anni ha effettuato molte ricerche, presentate presso i più autorevoli convegni nazionali e internazionali. In tali sede emergevano diverse domande. La prima, più intuitiva, era se anche i pazienti diabetici potessero beneficiare di una cura simile. La risposta è stata che si può usare anche in chi ha il diabete senza rischio di iperglicemia. «Lo zucchero è saccarosio: è necessario l’enzima sucrasi per convertirlo in glucosio», spiega lo scienziato. Quindi applicandolo esternamente non viene mai convertito.

Funziona anche sugli animali
Un’altra persona che usa con successo il metodi di Murando è il veterinario Maureen McMichael
dell’Università di Illinois Veterinary Teaching Hospital. Il veterinario non usa solo lo zucchero ma anche il miele e pare che i due ingredienti vengano sfruttati persino in chirurgia. «Abbiamo ottenuto grandi successi con l’uso dello zucchero», spiega McMichael. Uno degli esempi più eclatanti è quello di un povero cane randagio usato da esca durante i combattimenti dei pitbull. Il cane aveva oltre quaranta ferite gravi e fu guarito grazie allo zucchero in poche settimane. «Era un randagio quindi non c’erano soldi per lei. L’abbiamo trattata sia con il miele che con lo zucchero e l’ha fatto favolosamente. Ora è completamente guarito», continua McMichael.

Stimolano la crescita dei vasi sanguini
Pare che la ricercatrice e ingegnere Sheila MacNeil dell’Università di Sheffeld sia riuscita a scoprire che gli zuccheri utilizzati per via esterna riescano anche a stimolare la crescita dei vasi sanguigni. Mentre stava conducendo uno studio sui tumori, infatti, si accorse che un particolare zucchero derivato dalla scissione del DNA (2-desossi-D-ribosio), emergeva sempre durante i suoi lavori. Per questo motivo ha provato ad applicare tale sostanza sulla membrana che circonda gli embrioni di pollo. Dai suoi risultati è emerso che lo zucchero stimolava la formazione del doppio dei vasi sanguigni. Insomma pare proprio che lo zucchero, sotto diverse forme, potrebbe portare alla guarigione molte persone. Nel frattempo sono molte le persone a scrivere e ringraziare Murandu per avergli slavato la vita grazie al suo metodo. La speranza è che in un mondo migliore, volto esclusivamente alla salute umana, non ci sarà più il problema dell’utilizzo di farmaci brevettabili. Ma che la conoscenza – e la medicina - siano a disposizione di chiunque, senza che ruotino dietro a tutto ciò interessi economici.