Stomaco al posto dell’esofago per salvare i fratellini «bruciati» dalla soda caustica
Due fratellini di quattro anni, hanno erroneamente bevuto la soda caustica. La bruciatura dell’esofago non gli permetteva di alimentarsi

TORINO - Si sa che i bambini spesso fanno cose che non ci si aspetterebbe mai. E non è raro vederli ingerire sostanze pericolose per la loro salute – una di queste è la soda caustica. Un liquido che nel giro di brevissimo tempo potrebbe bruciare letteralmente tessuti e organi. Ed è proprio ciò che è accaduto a due fratellini di quattro e cinque anni. Dopo aver bevuto tale sostanza, il loro esofago era ustionato provocando un’esofagite così grave da non potersi più alimentare normalmente.
Alimentazione con sonda
Inizialmente i bambini poteva alimentarsi esclusivamente attraverso una sonda perché l’infiammazione provocata dalla soda caustica aveva chiuso il loro esofago. impossibile, quindi, far entrare liquidi o solidi attraverso il cavo orale. L’unica soluzione era quella di adottare una nutrizione artificiale in vena. Tutto ciò è stato reso possibile grazie all'equipe dei gastroenterologi pediatri guidati dal dottor Pier Luigi Calvo.
Uno stomaco al posto dell’esofago
Per salvare i bambini, i medici della Città della Salute di Torino hanno dato vita a un innovativo intervento, mai eseguito prima d’ora su soggetti così piccoli. Si tratta della rimozione dell’esofago bruciato, rimpiazzato con il loro stomaco rimodellato a mo’ di tubo e spostato all’altezza del collo.
Intervento riuscito
L’operazione è terminata nel migliore dei modo ed eseguito a fine dicembre del 2017. Ieri i bambini sono stati sottoposti all’ultimo controllo e finalmente possono nutrirsi attraverso la bocca esattamente come un tempo. L’innovativo intervento è stato eseguito dal team coordinato dal professor Renato Romagnoli della Chirurgia Generale 2 universitaria della Città della Salute e diretta dal professo Mauro Salizzoni. L’equipe medica spiega che il decorso post operatori in terapia intensiva e nel reparto di chirurgia dell'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino è stato privo di complicazioni. Per fortuna, da ora in poi - dopo un calvario durato tanti mesi - i piccoli potranno vivere una vita normale come tutti i loro coetanei.
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