19 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Errori medici

78enne operato per tumore: muore dissanguato. 6 medici sotto accusa

Un uomo di 78 anni viene operato per l’asportazione della vescica. Ma qualcosa va storto e muore dissanguato. Accusati 6 medici

78enne operato per tumore alla vescica. Muore dissanguato
78enne operato per tumore alla vescica. Muore dissanguato Foto: Nimon | Shutterstock Shutterstock

ROMA – Aveva 78 anni ed era affetto da un tumore alla vescica. Necessitava di una classica operazione per l’asportazione della neoplasia. Si tratta di interventi relativamente delicati che vengono svolti abbastanza frequentemente in questi casi. Tuttavia, in maniera del tutto inaspettata, accade qualcosa mentre l’uomo è sotto i ferri e il paziente muore improvvisamente a causa di un’enorme perdita di sangue. Ecco i dettagli della vicenda.

Il giorno dell’accaduto
La vicenda non è accaduta da poco, bensì circa un anno fa – precisamente a marzo del 2017. Il nome del paziente era Giulio De Cicco. L’uomo era malato di tumore da tempo e si era recato presso la clinica Villa Betania (Roma) per un intervento di asportazione dell’intera vescica. Ma durante l’operazione qualcosa non va come ci sarebbe aspettato e De Cicco muore prima di uscire dalla sala operatoria. Inizialmente sembrava che i medici non avessero nessuna colpa, invece, i familiari intuiscono che alla base di tutto c’è un errore medico. E così, scatta la denuncia.

Colpa dei medici?
Il sospetto di un errore medico viene, prima di tutto, alla moglie del deceduto. Dopo aver letto la cartella clinica attentamente, infatti, rileva delle incoerenze. In seguito alla denuncia, anche la pm conferma la teoria dei familiari: il decesso della vittima potrebbe essere davvero avvenuto a causa di gravissimo errore.

La ricostruzione
Secondo la ricostruzione fatta dal pm, e recentemente riportata da Il Messaggero, mentre il povero paziente si trovava in sala operatoria, uno dei medici avrebbe danneggiato erroneamente una vena. Ma non solo: anche l’intervento di sutura sarebbe stato eseguito in maniera inappropriata. Questi due fattori avrebbero determinato un vero e proprio dissanguamento e la morte precoce della povera vittima.

Sotto accusa chirurghi e anestetisti
Ancora niente di certo perché l’indagine è ancora in corso, tuttavia a detta del pm la responsabilità sarebbe di tre chirurghi e altrettanti anestesisti della clinica che si trovavano lì al momento dell’operazione. In particolare, i medici che stavano effettuando l’operazione non avrebbero avuto l’accortezza di prestare le dovute cure e attenzioni nel fronteggiare le «emergenze terapeutiche sopravvenute nel corso di un intervento di cistectomia radicale», si legge su Il Messaggero. D’altro canto, anche gli anestesisti avrebbero la loro fetta di responsabilità per non aver effettuato un monitoraggio adeguato dei parametri vitali del paziente. La vittima, infatti, stava andando in arresto cardiaco e, probabilmente, in quel momento avrebbero dovuto prendere provvedimenti per salvargli la vita. Infine, secondo gli inquirenti, i medici avrebbero persino falsificato la cartella clinica del paziente per omettere l’errore medico.