27 agosto 2025
Aggiornato 22:30
Barbabietola e Alzheimer

Un composto delle barbabietole potrebbe combattere l’Alzheimer

Scienziati hanno scoperto che un composto della barbabietola potrebbe mettere a tappeto l’Alzheimer. Ecco come

Barbabietola contro l'Alzheimer
Barbabietola contro l'Alzheimer Foto: Kovaleva_Ka | Shutterstock Shutterstock

Da anni, ormai, la scienza scandaglia tutti i vegetali, gli alimenti e i rimedi green alla ricerca di molecole efficaci per combattere le malattie più temibili del nostro secolo. La maggior parte dei farmaci, infatti, viene prodotto proprio partendo da sostanze naturali che in seguito vengono riprodotte in laboratorio. E una nuova candidata potrebbe essere la barbabietola. Secondo alcuni scienziati, infatti, esse conterrebbero una particolare molecola in grado di contrastare l’Alzheimer. Ecco di cosa si tratta.

Rosso barbabietola
La barbabietola è una delle verdure più facilmente riconoscibili a causa del suo intenso colore rosso. Ed è proprio il composto che conferisce tale tonalità a permettere il rallentamento dell’evoluzione di una delle malattie più temibili del genere umano: l’Alzheimer. Alcuni suoi componenti, infatti, impedirebbero l’accumulo di un ripiegamento di proteine – fenomeno conosciuto in inglese con il termine di Protein Folding – considerato dalla scienza alla base della patologia.

Betanina
«I nostri dati suggeriscono che la betanina, un composto estratto dalla barbabietola, mostra alcune promesse come un inibitore di alcune reazioni chimiche nel cervello che sono coinvolte nella progressione della malattia di Alzheimer. Questo è solo un primo passo, tuttavia, speriamo che le nostre scoperte incoraggino altri scienziati a cercare strutture simili alla betanina che potrebbero essere utilizzate per sintetizzare farmaci che potrebbero rendere la vita un po’ più facile per coloro che soffrono di questa malattia», ha dichiarato il professor Li-June Ming che ha presentato i risultati dello studio presso la 255a riunione nazionale dell’American Chemical Society (ACS).

Beta amiloide
Nonostante siano stati fatti alcuni progressi circa la causa scatenante dell’Alzheimer, la scienza ancora brancola nel buio. Le teorie più accreditate vogliono che il maggior imputato sia la beta-amiloide: si tratta di un frammento proteico che si accumula nel cervello interrompendo la comunicazione tra i neuroni. Ma il danno maggiore – sostiene Ming – si evidenzia nel momento in cui la beta-amiloide si attacca ai metalli come il ferro o il rame. È per mezzo di questi che avviene il cosiddetto ripiegamento proteico, il quale aumenta l’infiammazione e l’ossidazione. Un po’ come accade quando la ruggine disgrega il metallo, così queste proteine rovinano i neuroni.

Migliora l’afflusso di ossigeno
La barbabietola è già stata studiata per altri effetti positivi esercitati sul sistema cardiovascolare e sul cervello. Pare che il suo succo, in merito ai dati ottenuti da precedenti ricerche, sia in grado di migliorare le prestazioni cognitive. Per questo motivo Ming e altri colleghi dell’Università della Florida hanno voluto verificare se il vegetale conteneva composti potenzialmente utili a bloccare la beta-amolide e il relativo ripiegamento proteico.

Lo studio
Durante la sperimentazione, gli scienziati hanno utilizzato un composto denominato DTBC che viene generalmente sfruttato dagli studiosi per tracciare l’ossidazione. Hanno quindi misurato la reazione ossidativa del DTBC una volta esposto al beta amiloide da solo o esposto al beta-amiloide e ai metalli insieme a una miscela di betanina.

I risultati
Dai risultati è emerso che la beta amiloide da sola non ha causato ossidazione della DTBC, ma quando era associata ai metalli l’ha ossidata fortemente. Tuttavia, aggiungendo la betanina, era possibile ridurre l’ossidazione del 90%, inibendo il ripiegamento errato dei peptidi. «Non possiamo dire che Betanina fermi completamente il ripiegamento proteico, ma possiamo dire che riduce l'ossidazione. Una minore ossidazione potrebbe prevenire il ripiegamento fino a un certo punto, forse fino al punto di rallentare l'aggregazione dei peptidi beta-amiloide, che si ritiene siano la causa principale dell'Alzheimer», concludono i ricercatori.

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E’ un ortaggio dai mille appellativi. Ottimo contro la disfunzione erettile e per un cuore sano, ne basta mezzo bicchiere al giorno.