27 agosto 2025
Aggiornato 20:00
Il paese ritrovato

Monza, nasce il primo villaggio creato per i malati di Alzheimer

Il paese ritrovato è il primo villaggio interamente dedicato ai malati di Alzheimer. E' dotato anche di teatro, cinema e minimarket

Il paese ritrovato, il primo villaggio per i malati di Alzheimer
Il paese ritrovato, il primo villaggio per i malati di Alzheimer Foto: Shutterstock

Ne ha parlato recentemente il Corriere della Sera: da venerdì scorso è stato ufficialmente aperto (e inaugurato) il primo villaggio per i malati di Alzheimer. L’interessante novità viaggia sulla scia dell’olandese De Hogeweyk, la prima città al mondo dedicata alle persone che soffrono di gravi forme di demenza. Anche «il paese ritrovato» di Monza è stato concepito con tutti i confort e gli ausili a misura di Alzheimer. E non manca proprio niente: il market, il parrucchiere, il cinema e il teatro.

Un villaggio splendido
In un villaggio così probabilmente vorrebbero viverci tutti, somiglia un po’ al paese delle favole. Al solo guardarlo, infatti, si respira un’aria di serenità grazie ai colori vivaci delle casette che i malati di Alzheimer hanno a disposizione: rosse, gialle, verdi e persino a righette. Ma «il paese ritrovato» è anche ricchissimo di risorse indispensabili alla sopravvivenza e al divertimento. In centro, infatti, si trovano dei minimarket in cui poter fare la spesa o il parrucchiere per essere sempre in ordine. Ma non manca neppure lo spazio per divertirsi come il teatro e il cinema.

Ritrovare la strada di casa è semplice
E se dopo essersi divertiti o essersi recati presso la piccola chiesa del paese, si vuole tornare nella propria casetta colorata, nessun problema. Ne il paese ritrovato vi sono segnalazioni ovunque grazie alle pietre colorate che indentificano i vari luoghi in cui poter arrivare. Anche perché non si tratta affatto di un piccolo posticino: il villaggio è grande ben 14mila metri quadrati

Cooperativa la Meridiana
Il progetto è stato reso possibile grazie al suo ideatore, Roberto Mauri, direttore della cooperativa «La Meridiana», si tratta di una società che da diversi decenni si pone come obiettivo il benessere di tutte le persone anziane. «Quando ci siamo resi conto che l’Alzheimer e le altre forme di demenza sono la malattia del secolo e i casi raddoppieranno nei prossimi vent’anni - spiega Mauri al Corriere della Sera - abbiamo capito che era arrivato il momento di fare qualcosa, pensare ad un progetto che potesse riscrivere il paradigma della cura e dell’assistenza ed essere replicato anche altrove».

Nulla a che fare con i residence degli anziani
Mauri racconta che la loro idea era quella di garantire una vita serena a tutti gli anziani affetti da varie forme di demenza con un luogo in cui ritrovare attimi di vita quotidiana. Per questo nel paese ritrovato ci sono i negozi, la chiesa, un ufficio informazioni, un parco e delle panchine in cui fermarsi a chiacchierare. L’idea si basa anche sui più recenti studi scientifici che hanno dimostrato come mantenere la propria indipendenza riduca la rabbia, le frustrazioni, lo stress e migliori la vita dei malati, diminuendo il numero di farmaci necessari.

Otto appartamenti
Al momento, il villaggio è dotato di otto appartamenti, in cui potranno vivere otto persone in ognuno (in totale 64 ospiti). Ma tutti gli ospiti avranno comunque a disposizione una camera propria, un bagno e una cucina e un soggiorno da condividere con le altre persone. Inoltre, all’interno si trovano diverse soluzioni che permettono di aiutare le persone a vivere meglio. Una di queste è l’armadio intelligente: aiuta a scegliere gli indumenti da indossare illuminando la sequenza corretta. Si parte dall’intimo per continuare con camicie, pantaloni, calze e scarpe.

  • La struttura del villaggio
  • 8 appartamenti da 8 persone per complessivi 64 posti;
  • una piazza centrale con vicoli di collegamento tre le varie case;
  • spazi esterni di ritrovo ed aggregazione;
  • locali pubblici quali bar, parrucchiere, minimarket, luogo di culto;
  • spazio aggregativo ampio per feste ed attività di gruppo;
  • una sezione diurna finalizzata a supportare le famiglie che assistono un malato al proprio domicilio

Educatori e terapisti
Ovviamente, insieme agli ospiti il paese ritrovato avrà a disposizione anche 55 operatori: psicologi, educatori e terapisti. Ma anche parrucchieri, addetti alle vendite, cassiere, baristi eccetera. «Tutto personale formato - prosegue Mauri al Corriere della Sera - per gestire la relazione con il malato e stimolare le sue capacità residue». Non a caso, «il paese ritrovato non vuole essere un luogo di cura, ma di vita dove le persone sono libere di scegliere a che ora svegliarsi, cosa andare a comprare, cosa prepararsi per pranzo, se uscire». Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito internet della Cooperativa la Meridiana.