23 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Attività fisica

Rendere di più al lavoro si può: basta fare una pausa di 30 minuti in palestra

Fare attività fisica tra una sessione lavorativa e l’altra permette di migliorare il rendimento e ridurre le giornate di assenza

Attività fisica al lavoro migliora il rendimento del 50%
Attività fisica al lavoro migliora il rendimento del 50% Foto: Shutterstock

Forse non è un’idea poi così tanto campata in aria quella di molte aziende che hanno deciso di installare al loro interno una piccola palestra dedicata ai loro dipendenti. Secondo i risultati di alcuni ricercatori, infatti, le persone che si dedicano anche a un po’ di attività fisica migliorano notevolmente il loro rendimento lavorativo. Quindi, se nelle ore di lavoro ci prendiamo una piccola pausa per fare un po’ di allenamento non è tempo sprecato: subito dopo miglioreremo la nostra produttività. I risultati dello studio pubblicato sul Journal of Applied Psysiology.

Merito delle endorfine
Il movimento ci offre una serie innumerevole di vantaggi. Da anni, scienziati di tutto il mondo, ne evidenziano i benefici: miglior ossigenazione cerebrale, maggior rilascio di endorfine e neurotrofine. Probabilmente è per questo che subito dopo l’allenamento la produttività aumenta da un minimo del 20% a un massimo del 50%.

Le aziende che stimolano i propri dipendenti
Le persone che svolgono lavoro da ufficio e che stanno ore davanti allo schermo di un pc sanno che verso la fine della giornata diviene sempre più complicato concentrarsi e avere un eccellente rendimento. A causa di ciò alcune aziende hanno scelto di installare una piccola palestra che potesse essere a disposizione dei propri dipendenti. «Dopo i primi studi e le osservazioni sul cervello delle persone anziane, siamo passati all’utilizzo della camminata con cuffie in cui si ascoltano lezioni di vario tipo sui ragazzi per saggiarne l’efficacia sull’apprendimento, e ora siamo approdati all’uso nelle aziende in cui i manager aumentano la propria capacità di apprendere e utilizzare ciò che hanno imparato grazie al nostro training strutturato», spiega ad Adnkronos Annamaria Crespi, pedagogista, coach e ideatrice del Metodo Wal.

Benefici confermati da uno studio
Un recente studio, condotto dalla Bristo​l​ University su dipendenti di tre differenti società, ha evidenziato i benefici della pausa lavorativa con allenamento fisico. «I risultati sono stati sorprendenti anche agli occhi dei ricercatori: nei giorni in cui i volontari si allenavano la concentrazione sul lavoro aumentava del 21%, il 22% finiva il lavoro in tempo, il 25% si concedeva meno pause e il 41% dichiarava di sentirsi più motivato». Ma anche altri studi hanno confermato simili risultati: la produttività migliorava dopo soli 30 minuti di esercizio fisico. Gli studiosi, tuttavia, hanno smentito ciò che si crede comunemente: che è l’esercizio vigoroso a fare davvero bene alla salute. In realtà sembra essere il contrario: meglio una camminata a ritmo regolare per una ventina di minuti o una pedalata costante con la cyclette.

Migliora anche la sfera emotiva
L’Università di Bristol è stata anche in grado di dimostrare che un po’ di movimento tra un lavoro e l’altro stabilizza il temperamento, riduce lo stress, annulla il calo di performance dopo pranzo e aumenta l’energia sul lavoro. Inoltre chi faceva attività fisica in totale riduceva la pausa del 25%, con un calo di assenteismo del 22%.

I tempi
Secondo i dati forniti dai più recenti studi, l’ideale è fare circa 30 minuti di pausa associata a esercizio fisico. D’altro canto l’American College of Sports Medicine raccomanda di non superare i 10 minuti a sessione di incremento. Ricordiamo che la sedentarietà provoca non pochi problemi di salute che costano all’azienda assenteismo e ridotta produttività. Chi svolge il classico lavoro da scrivania, infatti, accusa una forte rigidità del collo, problemi alla schiena e al tunnel carpale il che si traduce in costo - calcolato dalla Labor Organization of the United Nation – di circa 200 dollari l’anno.

Wal in tutte le aziende?
«Ecco perché Wal si propone di entrare nelle aziende e diventare uno strumento di benessere per i lavoratori», continua Crespi ad AdnKronos. «Wal, acronimo di Walk and Learn, è un metodo innovativo basato sulle scoperte della plasticità celebrale che dimostra come movimento e apprendimento, se esercitato insieme, si rinforzino reciprocamente. Un recentissimo studio apparso quest’anno sul ‘Journal of Applied Psysiology’ su cavie ha mostrato che l’esercizio non aumenta solo la connessione (sinapsi) tra le cellule celebrali, ma aumenta il numero di cellule staminali che daranno luogo a nuovi neuroni». Ricordiamo che le staminali neurali sono anche in grado di invertire i deficit di memoria e apprendimento provocati dalla chemioterapia. «La nostra idea è che anche strumenti di movimento indoor che si possono eseguire con appositi tappeti e calzini mettono in moto a cascata sostanze neurotrofiche e possono essere facilmente messe a disposizione dei lavoratori».

Quindi non ci resta altro da fare che attendere che siano molte le aziende a promuovere un miglior rendimento facendo eseguire sessioni di attività fisica ai propri dipendenti. Forse andare a lavorare diventerà anche più piacevole.