26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Cannabis

Buone notizie: la Cannabis terapeutica sarà a carico del Servizio Sanitario Nazionale

Dopo l’approvazione della legge sulla Cannabis a uso terapeutico, arrivano importanti svolte per quanto riguarda l’acquisto dei farmaci: tutti quelli prescritti dal medico saranno a carico del SSN

Cannabis a carico del SSN
Cannabis a carico del SSN Foto: Shutterstock

Una grande svolta per quanto riguarda l’uso della Cannabis a titolo terapeutico. Grazie a due nuovi emendamenti approvati dalla commissione di Bilancio al Senato, i farmaci saranno a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). I pazienti che vorranno beneficiare di tale cura, potranno quindi farlo finalmente nella piena legalità e a costi ridottissimi grazie a un finanziamento di 2,3 milioni di euro previsto dal Ministero della Salute. Tale somma permetterà di incrementare le coltivazioni autorizzate presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.

Tutte le domande saranno soddisfatte
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ricordato che la cifra stanziata servirà a soddisfare interamente il fabbisogno richiesto che si attesta intorno ai 350 chilogrammi. In questo modo tutti i pazienti che avranno bisogno di cure importanti potranno avere a disposizione la Cannabis in maniera legale e senza dover ricorrere a importazioni di alcun tipo.

Al via nuovi studi clinici
«Le innovazioni che entreranno in vigore a breve, con la conversione del decreto fiscale adeguatamente coperto con 2.300.000 euro, consentiranno non solo di dare continuità al progetto pilota avviato nel 2014 con l’Istituto farmaceutico militare di Firenze per la coltivazione e la trasformazione della cannabis ad uso medico, ma anche potenziare l’attività per far fronte al fabbisogno nazionale e per condurre studi clinici per sperimentare nuovi impieghi della cannabis in patologie ancora prive di efficaci terapie, nonché sviluppare nuove preparazioni farmaceutiche per agevolare l’assunzione dei medicinali a base di cannabis da parte dei pazienti», ha dichiarato Margherita Miotto (Pd), relatrice alla Camera del disegno di legge sulla cannabis terapeutica.

Una svolta che tutti attendevamo da molto tempo
«Con gli emendamenti approvati oggi al Senato in commissione vengono introdotte nuove norme per regolamentare l’uso medico della cannabis. Ciò avviene estrapolando le parti più significative della legge recentemente approvata dalla Camera, fatte confluire nel decreto fiscale, in fase di conversione. Con successo coroniamo il lavoro di un paio di anni che, nonostante pregiudizi e fughe in avanti, consegna al paese alcune norme che sono attese da tempo da centinaia di persone malate che trovano nell’uso della cannabis, sotto prescrizione medica, una terapia efficace contro il dolore», ha dichiarato Miotto a Quotidianosanità.

Come ottenere il rimborso
Per ottenere il rimborso è d’obbligo avere la prescrizione della Cannabis per uso terapeutico, dal proprio medico curante. In questa dovrà essere evidenziata la durata del trattamento che non potrà essere superiore ai tre mesi. D’altro canto le Regioni si vedranno costrette a fornire all’Istituto superiore della sanità, dati estremamente precisi circa le quantità e le motivazioni per cui i pazienti hanno utilizzato la Cannabis.

Le regole da seguire
Ecco le principali regole che medici, addetti del settore e pazienti dovranno tenere a mente:

Cannabis a uso terapeutico: il medico potrà prescrivere medicinali di origine vegetale a base di cannabis per la terapia del dolore e altri impieghi. La ricetta (oltre a dose, posologia e modalità di assunzione) dovrà recare la durata del singolo trattamento, che non può superare i tre mesi.

Medicinali a carico del SSN: i farmaci a base di cannabis prescritti dal medico per la terapia del dolore e impieghi autorizzati dal ministero della Salute saranno a carico del Servizio sanitario nazionale. Se prescritti per altri impieghi restano al di fuori del regime di rimborsabilità. Vale in ogni caso l’aliquota Iva ridotta al 5 per cento.

Produzione di cannabis: coltivazione della cannabis, preparazione e distribuzione alle farmacie sono affidate allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Se necessario può essere autorizzata l’importazione e la coltivazione presso altri enti. Sono stanziate risorse per un milione e 700mila euro.

Monitoraggio delle prescrizioni: a regioni e province autonome spetta il compito di monitorare le prescrizioni, fornendo annualmente all’Istituto superiore di sanità i dati aggregati per patologia, età e sesso dei pazienti sotto terapia di cannabis, nonché quello di comunicare all’Organismo statale per la cannabis il fabbisogno necessario per l’anno successivo.

Informazione e ricerca: norme specifiche prevedono campagne di informazione, aggiornamento periodico dei medici e del personale sanitario impegnato nella terapia del dolore e promozione della ricerca sull’uso appropriato dei medicinali a base di cannabis.