29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Settimo gusto

Scienziati scoprono il settimo gusto: sono i carboidrati

I carboidrati rappresentano il settimo gusto che l’essere umano è in grado di percepire. Ma chi è eccessivamente sensibile non riesce a consumarne poco e aumenta il giro vita

Carboidrati e settimo gusto
Carboidrati e settimo gusto Foto: Shutterstock

Chi lo avrebbe mai detto che il settimo gusto si trovava proprio negli alimenti di uso più comune? A quanto pare, però è proprio così. Secondo quanto emerge da una ricerca pubblicata sul Journal of Nutrition, il gusto che da tempo tutti cercavamo sono i carboidrati. Attenzione però: chi è in grado di percepire maggiormente il gusto è anche più a rischio pancetta. Ecco perché.

Il settimo gusto sono i carboidrati
Lo abbiamo cercato nei posti più insoliti, invece è sempre stato sotto i nostri occhi. Il settimo gusto – secondo alcuni ricercatori australiani della Deakin University – sono i carboidrati. Per arrivare a tali conclusioni gli scienziati hanno arruolato un gruppo di 34 volontari sottoposti a precisi test di valutazione. Dai risultati è emerso che vi sono alcune persone particolarmente sensibili al gusto dei carboidrati, e non si tratta affatto di un fattore positivo.

-          Sapevi che…?
Gli altri sei gusti sono il salato, il dolce, l’amaro, l’aspro il grasso e l’umami (tipico del glutammato).

Maltodestrine e oligofruttosio
Le persone che percepiscono maggiormente i carboidrati, sono sostanzialmente più sensibili al gusto emanato da maltodestrine e oligofruttosio. Ma non solo: tale sensibilità è accentuata anche per quanto riguarda calorie e chili di troppo. «Coloro che erano più sensibili al gusto del carboidrato mangiavano una quantità maggiore di alimenti che ne contenevano e avevano un girovita più ampio», ha dichiarato il coordinatore dello studio Julia Low.

Non solo zucchero
In genere è difficile che una persona asserisca di amare particolarmente i carboidrati. È molto più facile che ammetta di avere un amore smisurato per i dolci. «In genere lo zucchero, con il suo gusto dolce che provoca piacere, è il carboidrato più ricercato, ma il nostro studio ha dimostrato che esiste una qualità del gusto percepibile da altri carboidrati indipendenti dal gusto dolce», ha dichiarato il professor Russell Keast.

Se ami troppo i carboidrati ne paghi le conseguenze
Pare che il problema principale risieda proprio nell’eccesso di sensibilità verso il sapore dei carboidrati. Chi ha questa percezione particolarmente sviluppata incappa in un problema che conosciamo molto bene: l’aumento del girovita. Infatti se si avverte molto di più il gusto è anche probabile che se ne consumi in abbondanza. Insomma, non c’è niente di positivo a essere eccessivamente sensibili – neppure con i carboidrati.

[1] 2017 American Society for Nutrition. Carbohydrate Taste Sensitivity Is Associated with Starch Intake and Waist Circumference in Adults Julia YQ Low1, Kathleen E Lacy2, Robert L McBride1, and Russell SJ Keast1