24 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Inquinamento e stress

L’inquinamento aumenta lo stress e mettere a serio rischio la salute del cuore

Un recente studio ha evidenziato quasi 100 valori alterati in seguito all’esposizione allo smog. Se non si risolve il problema, l’unica soluzione sono i purificatori di aria

Lo smog provoca stress
Lo smog provoca stress Foto: Shutterstock

Non bastava la vita frenetica, il lavoro e la famiglia. Pare che a promuovere lo stress sia anche l’inquinamento atmosferico. Sotto accusa, come sempre, le polveri sottili generate da auto e sistemi di riscaldamento. Ecco i risultati di un recentissimo studio pubblicato su Circulation.

Non è solo colpa del traffico
Se fare code ogni giorno nel tragitto casa-lavoro vi pare stressante, sappiate che la stessa aria che respirate in quei momenti può aumentare la vostra dose quotidiana di stress. Nelle città, infatti, specie se si è fermi in mezzo al traffico, si inalano altissime quantità di polveri sottili – la maggior parte rilasciate dai tubi di scappamento. E sono proprio queste che aumenterebbero a dismisura i livelli dell’ormone dello stress. Il risultato? Alterazioni al naturale metabolismo corporeo che, a lungo andare, potrebbero colpire irrimediabilmente il nostro cuore.

PM 2.5
I ricercatori cinesi della Fundan University di Shanghai – che ben conoscono il problema smog – si sono concentrati sullo studio delle cosiddette PM 2.5. Si tratta di un particolato molto fine con un diametro inferiore a 2,5 µm, ovvero a un quarto di centesimo di millimetro. La sua peculiarità è quella di penetrare con molta facilità nei polmoni, specie se si respira con la bocca.

Lo studio
Per arrivare a tali conclusioni, la ricerca ha coinvolto 55 studenti universitari. Tutti erano in perfetta salute a inizio studio. Su ognuno di loro è stato osservato l’eventuale cambiamento fisiologico che veniva indotto a seguito dell’esposizione all’aria inquinata confrontando con le variazioni indotte dall’aria filtrata da un purificatore. Più precisamente, gli scienziati hanno voluto esaminare quali differenze potessero indurre sull’organismo i particolati presenti all’aria aperta e quelli che si trovano nei dormitori. Per farlo, ai giovani ragazzi è stata monitorata la pressione arteriosa, le sostanze generate dal metabolismo, lo stress ossidativo e i livelli di infiammazione.

I risultati
I risultati non hanno fatto altro che confermare un problema già noto da tempo: l’esposizione alle polveri sottili aumenta vertiginosamente i livelli di cortisolo, altrimenti conosciuto come ormone dello stress. Ma non solo: pare che lo smog incida negativamente sulla maggior parte delle funzioni metaboliche alterando quasi cento valori. Tra questi anche gli amminoacidi, i grassi, le proteine e gli zuccheri ematici.

A rischio la salute del cuore
È più che evidente che le particelle sottili generino tutta una serie di reazioni a catena che colpiscono il nostro organismo e, di riflesso, la salute cardiovascolare. Predisponendo così gli individui a rischio malattie cardiovascolari e metaboliche. Patologie che insorgono con molta probabilità a seguito di un errato metabolismo degli zuccheri (insulino-resistenza), dell’infiammazione e dell’eccesso di stress ossidativo.

Basta un purificatore d’aria?
D’altro canto chi non si trovava direttamente a contatto con l’ambiente inquinato e soggiornava nei dormitori con purificatori d’aria, sembravano avere meno effetti collaterali. In questo caso, infatti, i livelli di particolati erano ridotti dell’82%. «Con i purificatori si sono avuti significativi cali dei livelli di cortisolo, della pressione arteriosa sistolica e dei biomarcatori dell’infiammazione e dello stress ossidativo». Tuttavia, «sebbene siano stati evidenziati benefici per la salute non è ancora chiaro fino a che punto i purificatori possano garantire protezione nelle condizioni reali della vita di tutti i giorno», spiegano i ricercatori. D’altro canto verrebbe da chiedersi se è corretto installare purificatori d’aria in casa, al posto di ridurre la vera causa di tutto: le auto altamente inquinanti, le fabbriche e i sistemi di riscaldamento. Nel frattempo i ricercatori avvertono che saranno necessarie ulteriori ricerche per confermare i miglioramenti sulla salute indotta dai purificatori d’aria.