23 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Borotalco cancerogeno

Attenzione al borotalco, è cancerogeno. Johnson & Johnson paga 417 milioni di multa

Altra salatissima multa per Johnson & Johnson: una giuria di Losa Angeles accusa il borotalco di aver provocato il cancro alle ovaie in una donna americana

Borotalco cancerogeno
Borotalco cancerogeno Foto: Shutterstock

Nuova condanna per Johnson & Johnson: sotto accusa sarebbe sempre il solito borotalco che – secondo la giuria di Los Angeles – avrebbe causato il cancro alle ovaie in una donna americana. Ma la guerra non è ancora finita: l’azienda ha deciso di presentare ricorso.

Una multa piuttosto salata
La Johnson & Johnson colpevole di aver procurato indirettamente un cancro alle ovaie in una donna che utilizzava il borotalco, sarebbe ora costretta a dover sborsare un risarcimento da capogiro: ben 417 milioni di dollari. Ma le accuse non sono poi così chiare.

Non è di certo il primo caso
In realtà, di un caso molto simile ne abbiamo parlato proprio a febbraio. La donna, una 62enne dell’Alabama, aveva contratto – allo stesso modo – il cancro alle ovaie. Pare che avesse l’abitudine di asciugarsi le parti intime con la polvere bianca. Ed è così che anche in quel caso il tribunale del Missouri aveva accusato la Johnson & Johnson. Per qualche strano motivo, tuttavia, il risarcimento che la giuria aveva imposto di pagare era nettamente inferiore: 72 milioni di dollari. Ma a titolo di indennizzo i milioni sarebbero stati solo 10, perché gli altri 62 avrebbero fatto parte della sanzione inflitta per non aver avvertito i clienti e aver agito in malafede, sulle possibili complicazioni circa l’uso prolungato.

Possibile che la gente ancora non sappia?
A tutto questo verrebbe da chiedersi come sia possibile che la gente continui a utilizzare talco quando da anni si sa che è un potenziale cancerogeno. Se dunque una persona lo utilizza in maniera eccessiva, è davvero colpa della Johnson & Johnson? Oltre ai casi citati sopra, infatti, ve ne è ancora un altro, nel quale anche la giuria del Missouri ha obbligato l’azienda a pagare 110 milioni di dollari. Pare che le multe aumentino di causa in causa e che la gente utilizzi il talco solo per avere un risarcimento. Ad oggi J&J dichiara di dover fare i conti con quasi cinquemila casi riguardanti l’utilizzo di borotalco.

Perché viene venduto?
A questo punto sono molte le domande che sorgono spontanee. La prima è che se il talco è così dannoso per la salute, per quale motivo, è consentito commercializzarlo? Forse bisognerebbe prendersela con chi ne consente la vendita. Non ha nessun senso autorizzare la vendita di un prodotto e poi multare l’azienda perché – probabilmente – il talco ha causato il cancro. È chiaro che qualcosa – alla radice del sistema – non funziona come dovrebbe. Il primo di questi è che essendo il talco classificato come un cosmetico – non deve essere controllato dalla Food and Drug Administration (FDA).

Accuse ingiustificate
Secondo le dichiarazioni della Johnson & Johnson, il talco essendo prodotto da magnesio, idrogeno, silicone e ossigeno sarebbe un prodotto totalmente naturale. Ed effettivamente lo è. D’altro canto l’accusa ritiene che il talco contenga anche amianto, incriminato di provocare il cancro ai polmoni in seguito all’inalazione. E se da un lato è vero, dall’altro è anche bene dire che la donna americana non aveva questo tipo di neoplasia, bensì era affetta da cancro alle ovaie. Esiste forse una relazione scientifica tra cancro alle ovaie e talco? Ma non solo: Johnson & Johnson ha dichiarato di rimuovere i residui di amianto dai loro prodotti dagli anni settanta. Quindi, a maggior ragione, ad oggi, non esistono ricerche che mettono in relazione il cancro con un talco senza amianto.

Quindi, su cosa si basa l’accusa?
Prove solide, evidentemente, non ce ne sono. Ed è per questo motivo che – giustamente - Johnson & Johnson farà presto ricorso. Non a caso, un portavoce dell’azienda ha dichiarato che pur comprendendo la terribile situazione in cui è andata incontro la donna affetta dal cancro alle ovaie, la J&J è guidata dalla scienza, la quale «sostiene la sicurezza del baby powder». Anche perché, ripetiamo, non esistono relazioni – scientifiche - dirette tra l’uso della polvere bianca e il tumore alle ovaie – nonostante che il talco sia indicato come possibile elemento cancerogeno. Ma allora, se fosse veramente così, perché la gente ne dovrebbe usare in quantità eccessive? E, comunque, perché nessuna di queste persone ha sviluppato il cancro ai polmoni? Inoltre, ricordiamo che sono tantissimi i cosmetici che contengono talco, soprattutto i prodotti per il make-up. E come mai le donne che si truccano ogni giorno non sviluppano formazioni cancerogene sulla pelle? Probabilmente, prima di sborsare 417 milioni di dollari, sarebbe corretto che la giuria fornisse prove inconfutabili sulla colpevolezza del prodotto e della J&J.