16 settembre 2024
Aggiornato 14:00
Salute dei capelli

I meccanismi rigenerativi del bulbo, la giusta via per ridare vita al capello

Dopo la scoperta per far ricresce i capelli, per la cura della calvizie o per ridare il colore naturale, il commento dell’esperto dott. Fabio Rinaldi, dermatologo Presidente dell’IHRF (International Hair Research Foundation)

La calvizie potrebbe presto essere un problema da dimenticare
La calvizie potrebbe presto essere un problema da dimenticare Foto: Shutterstock

ROMA – E’ di qualche giorno fa la notizia della scoperta della causa dell’ingrigire o imbiancare dei capelli, nonché della loro caduta. E di come si potrebbero contrastare questi processi, ridando il colore originale o facendo ricrescere i capelli, specie nei casi di alopecia o calvizie. Questi meccanismi rigenerativi del bulbo, secondo l’esperto, sono la giusta via per ridare vita al capello

La conferma
La notizia della scoperta da parte di alcuni ricercatori Texani del coinvolgimento della proteina KROX20 nella formazione del pelo in alcuni roditori ha destato parecchi interesse nella comunità scientifica. La KROX20 è un’ulteriore conferma dell’efficacia di Bio-Stimolazione, PRP e Terapia Cellulare. «Investigare sui meccanismi cellulari che sono alla base della vita del bulbo è senz’altro la giusta via per stimolare la ricrescita del capello – commenta il dott. Fabio Rinaldi, Dermatologo Presidente dell’IHRF (International Hair Research Foundation) – e, sebbene la scoperta relativa alla proteina KROX20 sia stata casuale, la medicina dermatologica e tricologica hanno avviato, già da una decina di anni, ricerche e terapie in questa direzione».

I progressi nella ricerca
«Uno dei primi articoli sulla stimolazione dei bulbi piliferi attraverso l’uso dei fattori di crescita risale infatti al 2007 e, da allora, la ricerca ha compiuto numerosi passi in avanti – sottolinea il dottor Rinaldi – Quello che è interessante sottolineare però è che la scoperta del coinvolgimento di questa proteina costituisce un ulteriore tassello a conferma dell’efficacia delle diverse terapie recettoriali nel ridare la vita al capello: da diversi anni, infatti, grazie alla collaborazione con l’Università di Brescia, ho sperimentato con risultati più che soddisfacenti alcuni approcci terapeutici che si basano sulla stimolazione dei bulbi. A partire dalla Bio-Stimolazione a Led, che va ad agire sui mitocondri e di conseguenza sull’attività cellulare, passando per il PRP, il plasma ricco di piastrine, una terapia rigenerativa che sfrutta l’effetto dei fattori di crescita autologhi (cioè dello stesso soggetto) ottenuti dalla centrifugazione del sangue ricavato con un semplice prelievo. O, per finire, con la Terapia Cellulare, una delle espressioni più avanzate di medicina rigenerativa, che fonda la sua efficacia su una sospensione di cellule autologhe della pelle (del primo strato dell’epidermide), trattate in modo da ottenere un’alta concentrazione di fattori di crescita dei cheratinociti e cellule staminali epidermiche, in grado di stimolare e attivare i bulbi dei capelli riparando la mancanza di attività delle cellule affette dalla patologia».