26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Gravidanza e parto

Cordone ombelicale: tutte le caratteristiche e le potenzialità

Tutto quello che c’è da sapere sul cordone ombelicale e su quali sono le sue molteplici potenzialità

MILANO – Il cordone ombelicale è un organo molto importante. E’ infatti quello che permette lo scambio di nutrienti tra la mamma e il feto durante tutta la gravidanza. Le sue caratteristiche sono uniche, così come le sue potenzialità.

Cos’è e com’è
Il cordone ombelicale è lungo 50 cm, con uno spessore di circa 2 cm, ed è di colore madreperlato. Si origina nella placenta della donna in gravidanza – spiegano gli esperti di Sorgente – e per questo motivo il sangue che lo attraversa viene definito ‘sangue placentare’, oltre a ‘sangue del cordone ombelicale’. Il sangue del feto circola attraverso i vasi del cordone ombelicale, ossia una vena ombelicale, che porta i nutrienti e il sangue ossigenato al feto, e due arterie che trasportano in direzione diversa, ovvero dal feto alla placenta, il sangue ricco di anidride carbonica e cataboliti, cioè prodotti di scarto che derivano dalla demolizione di proteine e amminoacidi. Vena e arterie sono racchiuse da un tessuto connettivo mucoso, chiamato gelatina di Wharton.

Circuiti separati
Il sangue del bambino non è quello della madre, si tratta di due circoli sanguigni separati – sottolineano gli esperti di Sorgente – La placenta ha il compito di tenerli separati, oltre a dover permettere lo scambio dell’ossigeno, delle sostanze nutritive e delle sostanze di scarto dovute alle funzioni vitali del bambino (metabolismo). Il momento del taglio del cordone comporta la chiusura delle arterie e della vena ombelicale e viene chiamato ‘cessazione del circolo ombelicale’. È un evento che si verifica in maniera graduale, con tempistiche soggettive e diverse per ogni bambino. Perché si verifichi la cessazione, solitamente, sono necessari da tre a quindici minuti, ma in alcuni casi bisogna attendere di più.

Un grande potenziale
Il cordone ombelicale racchiude in sé un grande potenziale, che forse non tutti conoscono. Sono le cellule staminali, chiamate ‘staminali cordonali’, presenti nel sangue (tra i sessanta e gli ottanta centimetri cubici). Si tratta di cellule che possono essere crioconservate per anni con lo scopo di un possibile utilizzo terapeutico. La conservazione può essere:

  • privata: le staminali vengono conservate in una biobanca del cordone ombelicale situata all’estero e rimangono a disposizione del donatore e della sua famiglia;
  • pubblica: il sangue raccolto viene conservato in una banca del cordone ombelicale pubblice e le cellule vengono messe a disposizione della collettività.

Uno strumento prezioso per la medicina
Le staminali cordonali sono uno strumento prezioso per la medicina, che già oggi le utilizza nel trattamento di patologie come linfomi, leucemie e altre patologie[1]. La ricerca scientifica compie quotidianamente grandi passi avanti ed esistono molti studi clinici in corso per verificare l’utilità delle cellule staminali del cordone ombelicale per il trattamento di malattie senza cura, come il diabete, la malattia di Parkinson e l’Alzheimer. A oggi sono 35.000 [2] i trapianti di staminali cordonali nel mondo, di cui molti casi di successo, cioè vite migliorate oppure salvate.
Per ulteriori informazioni: www.sorgente.com.

Note
1. Decreto Ministeriale 18 Novembre 2009
2. New York Blood Center's National Cord Blood Program