19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Pericolo zoonosi

Non solo Zika, il pericolo in Italia è la Leishmaniosi. Già due morti e 5 contagi

Nel bolognese è scattato l’allarme leishmaniosi, la malattia trasmessa dai pappataci. Sono stati segnalati già diversi casi, con due morti e cinque contagi. Il parassita colpisce sia i cani che l’uomo

ROMA – La Leishmaniosi è una malattia trasmessa per mezzo della puntura di un insetto, il cosiddetto pappatacio. Detto anche Flebotomo, è un insetto simile alla zanzara ed è molto diffuso nell’area mediterranea. Colpisce in particolare gli animali, ma anche l’uomo. La sua malattia è molto pericolosa.

Mortale
I cani sono da sempre il bersaglio preferito del parassita trasmesso dal pappatacio. Non a caso si esegue una profilassi annuale per proteggere gli animali da questa malattia. Nei cani l’infestazione risulta mortale e vi è una forma che colpisce anche gli uomini: quella detta viscerale. Questo tipo di infezione intacca gli organi interni come fegato, milza, midollo osseo. È difficilmente curabile.

I casi
Al momento i casi segnalati di Leishmaniosi nell’uomo sono cinque, con due decessi avvenuti nel bolognese. Le vittime sarebbero due anziani rispettivamente di 74 e 82 anni, che quando è stata loro diagnosticata la malattia erano già in condizioni precarie. Residente nell’area collinare bolognese, i due anziani pare frequentassero abitualmente le campagne – che sono le zone in cui vi è una maggiore diffusione dei pappataci. Questa situazione potrebbe essere all’origine della trasmissione del parassita.

  • Curiosità: il nome ‘pappatacio’ deriva dalla loro caratteristica di pungere (‘mangiare’) e non fare rumore (‘tacere’), poiché un insetto silenzioso.

Possedevano cani ma…
Secondo quanto accertato le due vittime possedevano entrambi un cane, tuttavia la malattia si ritiene non possa essere trasmessa in questo modo, ossia da cane a uomo. Inoltre, proprio i due cani non sono risultati infetti. Per questo motivo si pensa che i due anziani siano stati contagiati proprio dalla puntura di un pappatacio. Come per il virus Zika, trasmesso dalle zanzare aedes aegypti, la migliore protezione è la profilassi.

Il pappatacio
Come accennato, il pappatacio scientificamente è chiamato flebotomo. È un piccolo insetto simile alla zanzara ma, a differenza di questa, non avverte della sua presenza per mezzo del tipico ronzio: il pappatacio infatti (e purtroppo) è silenzioso – per cui non ci si accorge della sua presenza fin quando non si viene punti.
La loro è principalmente una vita notturna, come le zanzare comuni. Allo stesso modo, le femmine si nutrono di sangue (animale e umano).
Un po’ come la puntura di zanzara, quella del pappatacio causa la formazione di vescicole dolorose e brucianti. Le punture possono anche scatenare reazioni allergiche. A seguito della puntura può comparire febbre e dolori articolari: per questo motivo può essere scambiata per una forma influenzale.
pappataci si allontanano per mezzo di repellenti adatti, sia chimici che naturali. Tra questi ultimi ricordiamo l’essenza di geranio, di tea tree o l’olio di neem. Ci sono anche piante aromatiche che tengono lontano i pappataci, tra queste vi sono il rosmarino, il timo e l’origano. Altro metodo che tiene lontani i pappataci è la luce, più è intensa più da loro fastidio (a differenza delle zanzare). Se si è stati punti, e si notano sintomi strani e particolarmente forti è bene consultare subito un medico.