28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
Cronaca

Malasanità: operato due volte perché i chirurghi dimenticano un divaricatore nell’addome. Il fatto a Mantova

Un paziente di 53 anni è stato rioperato dopo che accusava forti dolori allo stomaco. Il motivo era un divaricatore dimenticato dai chirurghi nell’addome durante una precedente operazione per un aneurisma. Ora, la direzione dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova ha avviato un’indagine interna

Chirurgia, si possono anche dimenticare degli strumenti nel corpo del paziente
Chirurgia, si possono anche dimenticare degli strumenti nel corpo del paziente Foto: Shutterstock

MANTOVA – Ancora un caso di malasanità. È accaduto a Mantova, presso l’Ospedale Carlo Poma. Qui, un uomo di 53 anni operato per un aneurisma, si visto costretto a subire un altro intervento chirurgico per rimuovere un divaricatore di 15 centimetri ‘dimenticato’ dai chirurghi durante la prima operazione.

Un intervento delicato
L’intervento a cui era stato sottoposto inizialmente il paziente era stato già particolarmente delicato e difficile. Ricoverato infatti il 27 settembre in gravi condizioni era stato operato da un’equipe specializzata in chirurgia vascolare per un aneurisma addominale. L’intervento sembrava riuscito, e medici e paziente di potevano dire soddisfatti. Tuttavia, qualche giorno dopo, qualcosa faceva presagire che forse non tutto era andato come doveva – facendo probabilmente preoccupare di non poco il paziente. Quest’ultimo infatti ha iniziato ad accusare dei forti dolori addominali. Sottoposto allora a un esame radiologico, la radiografia ha evidenziato la presenza di un corpo estraneo.

Un’altra operazione d’urgenza
Dopo aver constatato con sorpresa che nell’addome dell’uomo vi era un divaricatore di 15 cm, il malcapitato è stato rioperato con la massima urgenza. Sebbene non sia stato di certo piacevole per il paziente, l’ospedale ha fatto sapere che l’ennesima operazione è andata bene e che l’uomo non ha subìto complicazioni. Ora, la direzione dell'azienda ospedaliera Carlo Poma ha avviato un’indagine interna con cui s’intende accertare quali siano le responsabilità dell’accaduto, e tutta l’equipe medica è ora sotto il vaglio di chi è incaricato dell’indagine.

  • L'aneurisma è un'alterazione della parete di un'arteria che causa una dilatazione localizzata. L'aneurisma si può rompere, e questa rottura è causa di un'emorragia che, se non fermata in tempo, può portare alla morte per dissanguamento.

Colpa di un’emorragia
Le prime indiscrezioni attribuirebbero la ‘colpa’ a un’emorragia occorsa durante l’intervento, che avrebbe per così dire nascosto agli occhi dei chirurghi la presenza del divaricatore – che così è rimasto dentro l’addome del paziente, senza che ci si accorgesse di questo durante le operazioni di ricucitura. Come già capitato in altri casi, lo strumento sarebbe potuto rimanere nel corpo del paziente anche per molto tempo, senza che alcuno se ne accorgesse. I dolori che sono però sopraggiunti a pochi giorni dal primo intervento hanno fatto scattare l’allarme (per fortuna).