29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Cervello e salute

Fai fatica a dormire o svegliarti? Ti manca il sale nel cervello

Il sale nel cervello è fondamentale per il corretto ritmo sonno/veglia, e non solo

COPENAGHEN – Quando si parla di ’’sale in zucca’’ e a una sua mancanza, di solito si pensa a qualcuno dotato di scarsa intelligenza. È un modo di dire che tuttavia, come spesso accade, ha un fondo di verità: ossia che nel cervello c’è davvero del sale. E questo sale ha un ruolo chiave sul nostro essere addormentati o svegli, influenzando il ritmo sonno/veglia.

Un’importante scoperta
Secondo i ricercatori dell’Università di Copenaghen, guidati dal prof. Maiken Nedergaard, questa scoperta è di grande importanza per la ricerca sulle malattie psichiatriche, per esempio nella schizofrenia ma anche per l’insonnia e i disturbi del sonno oppure la confusione post-anestesia o le crisi convulsive.

Controllare il ritmo sonno/veglia
Il ritmo sonno/veglia, detto anche circadiano o orologio interno, è fondamentale per la salute in generale e in particolare del cervello – il quale abbisogna di determinate ore di sonno per rigenerarsi e mantenersi in salute. I ricercatori hanno così voluto studiare se agendo sui livelli di sale nel cervello si poteva influenzare questo ritmo. Lo hanno fatto con una serie di test condotti su modello animale, iniettando una soluzione di sale nel loro cervello. I risultati completi dello studio sono poi stati pubblicati sulla rivista Science.

Il ruolo degli ormoni
Come gli scienziati hanno osservato, sono gli ormoni neuromodulatori come l’adrenalina che svolgono un ruolo determinante nella facoltà di svegliarsi ogni mattina. E sono proprio questi ormoni a modificare il livello dei Sali che circondano i neuroni cerebrali. In base al livello di questi Sali, i neuroni divengono più o meno sensibili alla stimolazione. Per cui si determina se ci si sveglia o meno. O, allo stesso modo, se ci si addormenta o meno. Poter dunque agire direttamente sui livelli di sale nel cervello potrebbe modificare questa condizione o il ritmo sonno/veglia.

Molto più di un computer
«Questa scoperta – spiega il prof. Nedergaard – rivela che studiare soltanto i neuroni al fine di comprendere l’attività cerebrale non è sufficiente. Dobbiamo includere tutte le cellule di supporto, in particolare i cosiddetti astrociti, che regolano il livello di sali nel cervello. Il cervello è più di un gruppo di neuroni che funzionano come un computer. Il fatto che il cervello ha bisogno di 7-8 ore di sonno per funzionare bene su una base quotidiana rivela che abbiamo bisogno di capire molto di più, oltre alla neurocomputazione».