Bimba «vegana» ricoverata, la madre avrebbe mangiato Parmigiano. I pediatri: «I primi giorni di vita sono fondamentali per la salute e lo sviluppo»
Nuovi sviluppi sul caso della piccola di Ventimiglia ricoverata in ospedale a Genova perché avrebbe patito le carenze nutrizionali della dieta vegana seguita dalla madre. La piccola ora sta migliorando, ma si è scatenata la bufera intorno alla vicenda. Tutti gli aggiornamenti e i commenti di esperti, parlamentari e pediatri

GENOVA – La bimba, che avrebbe un anno di vita e non quasi tre, sta migliorando. Quello che non è migliorata è invece la bagarre che si è scatenata intorno alla vicenda. I genitori di difendono affermando che il problema non è la dieta vegana, mentre presunti «vegani» si scatenano inondando i giornali di proteste. Intervengono esperti e persino parlamentari come il senatore del Movimento 5 Stelle, Lello Ciampolillo. Ma i pediatri ribadiscono che la dieta è fondamentale nei primi mille giorni di vita perché da adulti saremo ciò che mangiamo da piccoli.
Le condizioni cliniche
Ha il corpicino e le funzioni motorie di una bimba molto più piccola, eppure ha un anno. Queste le condizioni generali della piccola ricoverata all’ospedale Gaslini di Genova per forti carenze nutrizionali. La causa, secondo quanto emerso già in prima battuta, sarebbe la dieta seguita dalla madre e definita ‘strettamente vegana’, anche se non è chiaro cosa significhi ‘strettamente’, dato che la dieta vegana esclude già a priori qualsiasi alimento di origine o derivazione animale (compresi latticini, uova e miele). Secondo le indiscrezioni, la ‘colpa’ della bambina sarebbe l’aver assunto il latte materno privo di fondamentali elementi: una carenza dovuta proprio al tipo di dieta seguita. Ora, «Le sue condizioni sono in miglioramento – ha dichiarato Silvio Del Buono, direttore sanitario dell’Istituto pediatrico – ma la degenza sarà ancora lunga. Ed è ancora presto per stabilire se vi siano danni neurologici. Ma sta rispondendo alle cure e i genitori stanno collaborando con i medici».
Disinformati, non mostri
Secondo il prof. Del Buono, i genitori non sono dei mostri. Piuttosto, non si sono informati correttamente su come si dovrebbe integrare una dieta come quella vegana che, per forza di cose, è carente su alcuni fronti nutrizionali. E, nonostante sia in corso un’indagine per accertare come si sono svolti correttamente i fatti, e che poi sarà inviata ai servizi sociali, sempre secondo il direttore dell’Istituto pediatrico forse non è il caso di parlare di maltrattamenti, ma di «piccole disattenzioni».
L’importanza della dieta nei primi giorni di vita
In mezzo alla bagarre, alle valanghe di proteste da parte di presunti ‘vegani’ che hanno sommerso i quotidiani inneggiando alla disinformazione, la calunnia e via discorrendo, i pediatri ribadiscono che la dieta, specie nei primi 1.000 giorni di vita, è fondamentale per lo sviluppo fisico e cognitivo e socio-emotivo. «Da adulti siamo ciò che mangiamo da piccoli – ha commentato all’Ansa il vicepresidente della Società Italiana di Pediatria e primario di pediatria generale Alberto Villani – per cui è fondamentale evitare diete carenziali e seguire una corretta alimentazione. Il nostro primo dovere è spiegare ai genitori quali rischi corrono i bambini – prosegue Villani – Ma quando i genitori sono determinati nelle loro convinzioni alimentari, quello che possiamo fare è semplicemente arginare i danni con degli integratori che rendano meno carente la dieta carenziale. Ma anche così ci sarà sempre qualcosa che non va. Come pediatra – conclude il pediatra – aderisco in pieno alle linee guida per i primi ‘Mille giorni di vita’, fondamentali per costruire salute anche da adulti, che insieme con il ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità abbiamo promosso come Società Italiana di Pediatria. I primi mille giorni di vita sono fondamentali non solo per la salute dell’individuo e lo sviluppo fisico, ma anche per lo sviluppo cognitivo e socio-emotivo del futuro adulto. E le proteine animali sono fondamentali per la crescita».
- Il Vegan e il veganismo. Si tratta di un movimento filosofico che ha come principale fondamento una dieta che esclude qualsiasi alimento di origine e derivazione animale. Il termine ‘vegan’ fu coniato nel 1944 da un certo Donald Watson (1910-2005), un attivista britannico, già vegetariano, che fondò insieme a Elsie Shrigley la Vegan Society. Il principio che li animava era il rifiuto di far del male agli animali e del loro sfruttamento, in particolare quelli di allevamento. Da qui il divieto di mangiare e utilizzare (anche per l’abbigliamento o altri scopi) cibi e materiali di origine animale.
Anche in Parlamento se ne discute
In una seduto al Parlamento, anche un senatore ha ritenuto opportuno intervenire sull’accaduto. Il senatore del Movimento 5 Stelle, Lello Ciampolillo, ha dichiarato di aver contattato il direttore sanitario del Gaslini ricevendo informazioni circa il consumo di Parmigiano Reggiano da parte della madre della bambina – che dunque avrebbe fatto una eccezione, visto che la dieta vegana vieta questo genere di alimenti. Ma allora, la domanda è: come è possibile che la piccola presentasse una carenza grave di sostanze nutritive, come per esempio la vitamina B12, se questo genere di formaggio le contiene? Il mistero non è stato chiarito, poiché il dialogo tra i due non è stato confermato, né sono state confermate le dichiarazioni del direttore sanitario del Gaslini. Si attendono ulteriori sviluppi.